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FUMO & SALUTE
31 Maggio 2025 - 19:20
Sigarette elettroniche, dispositivi a tabacco riscaldato, bustine alla nicotina. Sono questi i nuovi volti del fumo che, sotto apparenze meno nocive, stanno riportando in alto i consumi, soprattutto tra i giovanissimi. A lanciare l’allarme è l’Istituto Superiore di Sanità, che in occasione della Giornata mondiale senza tabacco fotografa una realtà sempre più allarmante: i ragazzi non solo fumano di più, ma lo fanno usando più prodotti insieme.
La tendenza è talmente marcata da interrompere quel lento declino del tabagismo che si osservava tra gli adulti. Il rischio? Un'intera generazione esposta precocemente alla dipendenza da nicotina e ai danni – spesso irreversibili – del fumo, sotto ogni sua forma. I numeri forniti dall’ISS non lasciano spazio a dubbi: il 7,5% degli studenti tra gli 11 e i 13 anni ha già fumato o svapato, mentre tra i 14 e i 17 anni la percentuale sale al 37,4%. Nelle medie prevalgono i maschi, ma alle superiori sono le ragazze a guidare il consumo. I dati arrivano da un’indagine condotta su oltre 8.000 studenti italiani, in collaborazione con il Centro Nazionale Dipendenze e Doping.
Ma il fenomeno più inquietante è quello del policonsumo: nel 2022 interessava il 26% degli 11-13enni e il 38,7% dei 14-17enni. Oggi coinvolge rispettivamente il 45,5% e il 70,7% degli studenti. In crescita anche l’uso delle “nicotine pouches”, provate da più dell’8% degli adolescenti tra i 14 e i 17 anni, più del doppio rispetto all’anno precedente.
Il vizio del fumo non risparmia nemmeno gli adulti. In Italia, il 24% della popolazione tra i 18 e i 69 anni è fumatore abituale. Il 59% dichiara di non fumare, il 17% ha smesso, ma la diffusione di sigarette elettroniche e dispositivi alternativi sta alimentando nuove forme di dipendenza, spesso tra chi non aveva mai fumato prima. Secondo l’ISS, la percezione di “innocuità” di questi prodotti è falsa e pericolosa: anche gli ex fumatori, o i non fumatori, si espongono ai rischi legati alla nicotina e alle sostanze inalate.
Il fumo, in tutte le sue forme, resta la causa principale dei tumori al polmone. L’ISS ricorda che nove casi su dieci sono riconducibili a questa abitudine. Nel solo 2024, le nuove diagnosi in Italia sono state oltre 44.000. Ma il tabacco è anche corresponsabile di molti altri tumori – tra cui quelli alla bocca, esofago, pancreas e seno – oltre che di gravi patologie cardiovascolari e respiratorie.
Le stime parlano di oltre 93.000 morti l’anno attribuibili al tabagismo, con un costo sociale ed economico di oltre 26 miliardi di euro. Negli ultimi dodici anni, la mortalità per tumore al polmone tra le donne è aumentata del 16%. Oltre 16.000 decessi in più rispetto alle previsioni. Un dato che riflette la crescita del consumo femminile e la difficoltà di diagnosticare precocemente la malattia: nel 75-80% dei casi, infatti, il tumore viene scoperto in fase avanzata. La fotografia dell’ISS è netta: il fumo, anche quando si presenta in forma “moderna” o “tecnologica”, resta una delle principali minacce per la salute pubblica. E oggi, più che mai, ha il volto dei ragazzi.
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