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salute e benessere

Conduci davvero una vita attiva o sei solo convinto di farlo?

Solo il 48% è davvero fisicamente attivo e 1 sedentario su 4 pensa di fare già abbastanza movimento

Sei davvero attivo o solo convinto di esserlo?

Essere fisicamente attivi non significa soltanto fare una passeggiata ogni tanto o portare le borse della spesa. Per l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), vuol dire fare almeno 150 minuti di attività moderata a settimana (o 75 di attività intensa). Una soglia chiara, eppure ancora troppo spesso fraintesa.

Secondo i dati più recenti di Istat, solo il 48% degli adulti italiani raggiunge davvero questi livelli. Il 24% è parzialmente attivo, mentre il restante 28% è sedentario. Sommando le ultime due categorie, emerge che oltre metà della popolazione italiana non si muove abbastanza. Ma c’è di più: tra i sedentari, quasi 1 persona su 4 è convinta di fare il necessario per restare in salute. Un paradosso che solleva una domanda inevitabile: perché ci illudiamo di essere attivi quando non lo siamo?
La risposta, in parte, è psicologica. Le statistiche Istat si basano su dichiarazioni personali, e spesso sovrastimiamo il nostro livello di attività. È l’effetto della “desiderabilità sociale”: inconsciamente tendiamo a dipingerci migliori di come siamo, specie se si parla di salute. Un po’ perché sappiamo che dovremmo muoverci di più, un po’ perché confondiamo ogni gesto quotidiano con attività fisica.

E così, chi lavora in piedi o si muove per commissioni può pensare di aver già fatto abbastanza. Ma fare le pulizie o camminare piano per cinque minuti non basta. L’OMS specifica che l’attività deve essere regolare, con un certo livello di intensità e durata continua. Non serve essere maratoneti, ma serve consapevolezza. Camminare a passo sostenuto, fare giardinaggio energico, ballare o pedalare lentamente sono esempi di attività moderata. Correre, fare sport agonistico, nuotare a ritmo veloce rientrano invece tra quelle intense. È da qui che partono le raccomandazioni: almeno 150 minuti moderati a settimana, oppure 75 intensi. Anche una combinazione va bene, ma la regola è: devi sudare, o quasi.

Per fotografare lo stato della popolazione, l’Istat ha diviso gli italiani in tre grandi gruppi:

  • Fisicamente attivi: rispettano i parametri OMS, anche grazie a lavori fisicamente impegnativi (come muratori o agricoltori).
  • Parzialmente attivi: fanno un po’ di movimento, ma non abbastanza, oppure hanno lavori faticosi ma discontinui.
  • Sedentari: non fanno attività nel tempo libero e hanno lavori prevalentemente seduti o leggeri.L’attività fisica regolare riduce la mortalità del 20-35% e aiuta a prevenire malattie cardiovascolari, diabete, tumori, depressione, artrosi. Migliora la qualità della vita, riduce la solitudine, rafforza l’autostima.

Essere consapevoli del proprio livello di attività è già un atto di prevenzione. Ed è qui che entra in gioco la corretta informazione: sapere cosa vuol dire davvero essere attivi è il primo passo per diventarlo.

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