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L'Irlanda dice addio al carbone: chiusa la storica centrale di Moneypoint grazie all'ascesa delle energie rinnovabili

L'Irlanda dice addio al carbone: chiusa la storica centrale di Moneypoint grazie all'ascesa delle energie rinnovabili

Fonte: https://en.wikipedia.org/wiki/Moneypoint_power_station

Il 20 giugno scorso l’Irlanda ha chiuso ufficialmente la centrale di Moneypoint, situata nella contea di Clare, ponendo fine alla produzione nazionale di energia a carbone. Con questa decisione, diventa il quindicesimo Paese in Europa a uscire completamente da questa fonte fossile.

L’impianto di Moneypoint, con una potenza installata di 915 MW, era l’unico ancora operativo nel Paese. Realizzato negli anni ’80 in risposta alla crisi energetica seguita agli shock petroliferi del decennio precedente, ha rappresentato per decenni una delle principali fonti di elettricità irlandese. La sua chiusura è stata resa possibile soprattutto grazie alla crescita dell’eolico e delle fonti rinnovabili.

La struttura, però, non sarà completamente dismessa: continuerà a funzionare come impianto di riserva, utilizzando olio combustibile pesante solo in caso di emergenza, su richiesta del gestore di rete EirGrid, fino al 2029. Non parteciperà più al mercato elettrico all’ingrosso, in linea con il piano nazionale che fissava l’uscita dal carbone entro il 2025.

Gli ambientalisti, tuttavia, sottolineano che abbandonare il carbone non basta: è urgente costruire un sistema energetico interamente basato su fonti rinnovabili, con adeguati sistemi di accumulo, flessibilità e infrastrutture moderne.

E in Italia? Il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC), approvato nel 2019, prevede la dismissione o la riconversione di tutte le centrali a carbone entro il 2025. Ma a oggi, con la scadenza ormai vicina, nel nostro Paese risultano ancora operative sette centrali: due in Sardegna e le altre dislocate tra Puglia, Lazio, Liguria, Veneto.

Cinque di questi impianti sono gestiti da Enel, uno da EP Produzione (Fiume Santo, Sassari).

Negli ultimi anni, qualche progresso è stato fatto: secondo il Rapporto mensile sul sistema elettrico italiano di Terna, la quota di produzione elettrica da carbone è scesa dal 13% del 2012 al 6% nel 2023. Ma la dipendenza non è ancora del tutto superata.

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