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Il frutto che sembra carne e conquista la cucina vegana

Versatile, saporito e sano, il jackfruit sta diventando una star nel mondo della cucina plant-based

Il frutto che sembra carne e conquista la cucina vegana

Il jackfruit

Il jackfruit viene spesso paragonato a alla carne, diventando una scelta ideale per chi segue una dieta vegana. Questo frutto non solo è il più grande del mondo, ma può arrivare a pesare anche 40 chili, con un sapore che ricorda il maiale arrosto quando cucinato.

Il jackfruit, o giaco, è un frutto originario dello Sri Lanka e dell'India, che sta guadagnando popolarità in Europa, anche se in Italia è ancora poco conosciuto. Questo frutto gigante, che può superare i 50 cm di lunghezza, è particolarmente ricco di riso e sali minerali, con un apporto di grassi molto basso e un contenuto proteico che lo rende perfetto per chi ha deciso di non consumare carne. Quando la sua polpa è cotta, si sfilaccia proprio come la carne, emulando la consistenza di piatti come il maiale arrosto, mentre il suo sapore crudo, da maturo, è un mix tra mango, ananas e pompelmo.

Il jackfruit è molto versatile: può essere usato sia per preparazioni dolci, come budini e muffin, sia per piatti salati. La sua consistenza lo rende ideale per essere un sostituto vegetale della carne, come farcitura per tacos o nel riso con curry e verdure. In passato, soprattutto in India e Sri Lanka, veniva essiccato, conservato e poi riattivato in inverno, spesso usato in combinazione con pesce o come contorno con spezie e verdure.

Sebbene in Italia il jackfruit non sia ancora facilmente reperibile, in Inghilterra è già un ingrediente popolare, soprattutto grazie alla comunità indiana. Marchi internazionali come Starbucks e Pizza Hut hanno anche lanciato il jackfruit nei loro menu, utilizzandolo per creare piatti vegani come i wrap o come ingrediente nelle pizze durante la Veganuary, il mese dedicato alla promozione della dieta vegana.

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