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La crema solare va messa tutto l'anno: ecco perché

I raggi UV non sono da sottovalutare nemmeno in città e nelle giornate nuvolose

La crema solare va messa tutto l'anno: ecco perché

Non è solo al mare, in piena estate, che dovremmo tirar fuori la crema solare. Sono molti gli studi a suggerire un uso quotidiano della protezione solare, anche in città e anche quando il cielo è coperto. Questo perché i raggi ultravioletti (UV) attraversano le nuvole, si riflettono sull’asfalto, penetrano i vetri e danneggiano la pelle. Rughe precoci, macchie solari, eritemi e in alcuni casi anche tumori della pelle sono tutti riconducibili alla sovraesposizione ai raggi UVA e UVB.

Sulla confezione del prodotto si trova la sigla SPF (Sun Protection Factor), primo elemento da controllare prima dell'acquisto: con questa viene indicato il livello di protezione contro i raggi UVB, quelli che provocano ustioni, arrossamenti ed eritemi: la scala va da 6 (bassa) a 50+ (molto alta) e per una protezione efficace si consiglia la scelta di una crema con SPF 30 o superiore. Ma non basta proteggersi dai soli UVB. I raggi UVA, più insidiosi, penetrano in profondità nella pelle e sono responsabili di invecchiamento cutaneo, rughe, perdita di elasticità e possono contribuire all’insorgenza di melanomi. La normativa europea stabilisce che la protezione contro gli UVA debba essere almeno un terzo di quella UVB: se si usa un SPF 30, la protezione UVA dev’essere almeno 10. Certamente in inverno l’intensità dei raggi UV diminuisce, ma non scompare. Un controllo rapido dell’indice UV, disponibile sui siti delle ARPA regionali, può rivelare giornate in cui la protezione è altamente consigliata, anche se il cielo è grigio.

Molti evitano la crema solare quotidiana per paura dell’effetto unto o appiccicoso, ma fortunatamente il mercato offre formulazioni leggere e pensate proprio per l’uso quotidiano. Basta scegliere un prodotto con etichetta “uso quotidiano” o “texture leggera”, controllare che abbia protezione UVA e UVB, e preferire un fattore alto o molto alto (30 o più).

Da sottolineare che non tutte le pelli reagiscono all'esposizione solare allo stesso modo: tutto dipende dal fototipo, ovvero il colore degli occhi, dei capelli e della pelle, che influenza la sensibilità individuale ai raggi solari. I fototipi più chiari (capelli rossi o biondi, pelle che si scotta facilmente) devono usare protezioni alte o altissime tutto l’anno; i fototipi mediterranei, invece, possono ridurre l’SPF solo dopo un periodo di esposizione controllata, senza però mai scendere sotto la protezione UVA necessaria.

Tra i danni da radiazioni solari si contano invecchiamento cutaneo, ustioni, macchie, ma anche tumori della pelle, come il carcinoma basocellulare e spinocellulare. Il melanoma ha ovviamente cause multifattoriali, ma l’esposizione solare resta uno dei pochi fattori di rischio modificabili. Uno studio pubblicato su JAMA ha dimostrato che l’uso regolare della crema solare può ridurre del 27% il rischio di sviluppare melanoma in soggetti predisposti.

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