l'editoriale
Cerca
Mondo Animale
01 Luglio 2025 - 22:20
Nonostante il detto reciti «can che abbaia non morde», resta il fatto che un abbaiare incessante può arrecare un serio disturbo ai vicini, specialmente in contesti urbani o condominiali dove il rumore si propaga facilmente. Se è vero che i benefici della convivenza con un cane sono innumerevoli e scientificamente provati, è però altrettanto fondamentale ricordare che la presenza di un animale domestico porta con sé precise responsabilità anche per il proprietario.
Abbai molesti: cosa dice la legge
Nel nostro Paese, la normativa è chiara: i rumori molesti, incluso l'abbaiare dei cani, possono essere sanzionati se superano i limiti della normale tollerabilità. L'articolo 659 del Codice Penale stabilisce infatti che chiunque disturbi la quiete pubblica con rumori eccessivi può incorrere in sanzioni, e recenti disposizioni di legge in materia di animali domestici in condominio rafforzano ulteriormente questo concetto: i proprietari che non rispettano le regole di buona vicinato possono infatti essere soggetti a multe anche severe.
Immaginate di dover sopportare per ore i latrati continui del cane del vicino. Quello che all'inizio può sembrare un fastidio minore, può rapidamente trasformarsi in un vero e proprio incubo se il fenomeno si ripete quotidianamente, soprattutto durante le ore serali o notturne, compromettendo seriamente il riposo e la serenità mentale. In questi casi, l'inquinamento acustico può essere considerato un reato, e la legge offre diversi strumenti per intervenire a tutela della quiete pubblica e privata.
La prima azione consigliabile è sempre il dialogo diretto con il proprietario del cane. Un approccio amichevole e costruttivo può spesso risolvere il problema senza ricorrere a vie formali. Tuttavia, se il problema persiste nonostante i tentativi di comunicazione, i vicini hanno il diritto di segnalare la situazione all'amministratore di condominio o, in ultima istanza, di intraprendere le vie legali per trovare una soluzione definitiva.
Perché il nostro cane abbaia?
Comprendere i motivi per cui il nostro fedele amico a quattro zampe abbaia è il primo passo per affrontare il problema. L'abbaio può essere un modo per attirare l'attenzione del padrone, magari in cerca di una carezza, di un gioco o di un bocconcino. Molti cani, inoltre, se lasciati soli per lunghi periodi, possono abbaiare per manifestare frustrazione, senso di solitudine e noia. Non è raro, inoltre, che l'abbaio sia una reazione a catena: se un cane sente altri cani abbaiare, è molto probabile che risponda nello stesso modo. È fondamentale ricordare che i cani sono animali territoriali. L'abbaio, infatti, serve anche a segnalare la presenza di intrusi nel proprio spazio percepito. Infine, l'abbaio può essere espressione di diverse emozioni: paura per rumori intensi e improvvisi, la presenza di persone sconosciute percepite come minacciose, la vista di un altro cane, o persino l'esuberante felicità nel rivedere il proprio padrone. In tutte queste situazioni, l'abbaio è una manifestazione naturale, che però va gestita.
La chiave per risolvere il problema spesso risiede in un addestramento adeguato, che può insegnare al cane a modulare il proprio comportamento e a non abbaiare in modo eccessivo o inopportuno. Un buon addestratore può infatti fornire strumenti e tecniche per gestire l'abbaio legato all'ansia da separazione, alla territorialità o alla ricerca di attenzione. Insegnare al cane una routine quotidiana ben strutturata, che includa momenti di attività fisica, gioco e riposo, può inoltre contribuire a renderlo più tranquillo e meno incline all'abbaio eccessivo. Un cane stanco e mentalmente stimolato è generalmente un cane più calmo. L'attività fisica regolare è cruciale: un cane che sfoga le sue energie attraverso passeggiate, corse o giochi, sarà meno propenso ad abbaiare per noia o frustrazione quando lasciato solo. Infine, è importante prestare attenzione all'ambiente in cui il cane vive. Ridurre gli stimoli esterni (come rumori o visioni di altri animali dalla finestra) che potrebbero scatenare l'abbaio e fornire giochi interattivi o passatempi quando il cane è solo possono fare una grande differenza.
Capire il proprio animale e dedicargli tempo e attenzione è quindi il modo migliore per garantire una convivenza serena con il nostro amico a quattro zampe, sia per Fido che per l'intera comunità.
I più letti
CronacaQui.it | Direttore responsabile: Andrea Monticone
Vicedirettore: Marco Bardesono Capo servizio cronaca: Claudio Neve
Editore: Editoriale Argo s.r.l. Via Principe Tommaso 30 – 10125 Torino | C.F.08313560016 | P.IVA.08313560016. Redazione Torino: via Principe Tommaso, 30 – 10125 Torino |Tel. 011.6669, Email redazione@cronacaqui.it. Fax. 0116669232 ISSN 2611-2272 Consiglio di amministrazione: Presidente Massimo Massano | Consigliere, Direttore emerito e resp. trattamento dati e sicurezza: Beppe Fossati
Registrazione tribunale n° 1877 del 14.03.1950 Tribunale di Milano
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo..