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Trasferire le playlist di Spotify su altre piattaforme di musica è possibile, ecco come

Scopri come portare la tua musica su altre piattaforme con strumenti online intuitivi e sicuri

Trasferire le playlist di Spotify su altre piattaforme di musica è possibile, ecco come

Con la crescente varietà di piattaforme musicali disponibili, può nascere l’esigenza di trasferire le proprie playlist da un servizio all’altro. Magari si è incuriositi da nuove funzionalità, da un’interfaccia diversa o da offerte più vantaggiose. Ma come fare a spostare centinaia di brani salvati nel tempo, senza doverli cercare uno per uno?

Fortunatamente, esistono diversi strumenti online che permettono di esportare e importare playlist da Spotify verso altri portali in pochi semplici passaggi.

Esportare playlist da Spotify

Il primo step è quello di esportare la propria playlist personale in un formato leggibile, come un file .csv (compatibile con Excel) o un semplice documento testuale.

Ecco due opzioni affidabili:

  • Spotlistr: permette l’accesso tramite account Spotify e genera un file ordinato con i titoli e gli autori delle canzoni.

  • Chosic: consente di esportare fino a 3.000 brani per playlist senza dover effettuare il login, ideale per chi desidera un’opzione più immediata.

Una volta ottenuto il file, si potrà decidere se ricostruire la playlist manualmente sulla nuova piattaforma o automatizzare anche questo passaggio.

Importare le playlist su altri servizi

Per automatizzare il trasferimento su piattaforme come Apple Music, YouTube Music, Deezer, Tidal o Amazon Music, esistono tool pensati proprio per questa operazione.

I principali sono:

  • TuneMyMusic: consente il trasferimento diretto delle playlist. Nella versione gratuita supporta fino a 500 brani, mentre l’abbonamento parte da circa 4 euro al mese.

  • Soundiiz: molto simile, ma nella versione gratuita consente il trasferimento di 200 brani. La versione premium parte da 5 euro al mese.

  • SongShift: un'app esclusiva per iOS che permette di spostare playlist da una piattaforma all’altra. Nella versione gratuita consente di trasferire una playlist alla volta.

Un occhio alla privacy

Questi servizi richiedono l’autenticazione ai propri account streaming, sia quello di origine che quello di destinazione. È un passaggio necessario per sincronizzare le librerie, ma è importante tener presente che si stanno concedendo permessi di accesso a terze parti.

Chi predilige la riservatezza può optare per un processo più lungo ma più controllato: esportare la playlist e ricostruirla manualmente sulla nuova piattaforma.

Conclusione

Grazie a strumenti sempre più precisi e intuitivi, trasferire una playlist da Spotify ad altri servizi è oggi un’operazione più semplice di quanto sembri. Che si tratti di una curiosità momentanea o di un cambio definitivo, è possibile portare con sé la propria musica senza perdere anni di selezioni, ascolti e ricordi.

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