l'editoriale
Cerca
Astronomia
04 Luglio 2025 - 12:35
La missione Cheops dell’Agenzia Spaziale Europea ha osservato un fenomeno mai visto prima: un pianeta che, orbitando troppo vicino alla sua stella, ne stimola violente esplosioni di energia, finendo per danneggiare se stesso. Il protagonista di questo comportamento "autolesionista" è Hip 67522 b, un giovane gigante gassoso situato a circa 400 anni luce dalla Terra. I dettagli dello studio sono stati pubblicati sulla rivista Nature e rivelano per la prima volta che un pianeta sia in grado di influenzare attivamente l’attività della sua stella, ribaltando l’idea finora dominante secondo cui sono sempre le stelle a condizionare i pianeti.
L’indagine parte da una domanda che gli astronomi si pongono da tempo: è possibile che un pianeta, orbitando molto vicino alla propria stella, riesca a innescarne i brillamenti magnetici? Per trovare una risposta, il team guidato da Ekaterina Ilin dell'Istituto Olandese di Radioastronomia ha analizzato i dati del telescopio spaziale Tess della NASA, concentrandosi su stelle con segnali sospetti di attività magnetica.
Il loro sguardo si è quindi posato sulla stella Hip 67522, una stella molto giovane – ha appena 17 milioni di anni – attorno alla quale orbitano due pianeti. Uno in particolare, Hip 67522 b, si è rivelato interessante: è il più giovane esopianeta mai osservato a compiere un’orbita completa in meno di dieci giorni.
Per confermare il legame tra pianeta e brillamenti, gli scienziati hanno quindi coinvolto Cheops, telescopio dell’ESA capace di osservazioni ad altissima precisione. Ed è stato proprio Cheops a fornire la prova cruciale: durante i passaggi del pianeta davanti alla sua stella, sono stati osservati 15 brillamenti, tutti coincidenti con i transiti. Secondo gli autori, questa coincidenza temporale non può essere casuale e indicherebbe che sia il pianeta stesso a stimolare le esplosioni energetiche della stella, probabilmente alterandone il campo magnetico.
Hip 67522 b è un gigante gassoso simile a Giove per dimensioni, ma molto più leggero: la sua densità è paragonabile a quella dello zucchero filato, il che lo rende uno degli esopianeti più “soffici” mai rilevati. Questa composizione fragile lo rende vulnerabile all’intensa radiazione della sua stella: la sua atmosfera, infatti, sta venendo erosa rapidamente, accelerando la sua perdita di massa.
Se questa tendenza "autolesionista" del pianeta dovesse proseguire, entro 100 milioni di anni Hip 67522 b potrebbe ridursi ad avere dimensioni comparabili – o inferiori – a quelle di Nettuno, trasformandosi così da gigante gassoso a pianeta molto più piccolo e compatto.
I più letti
CronacaQui.it | Direttore responsabile: Andrea Monticone
Vicedirettore: Marco Bardesono Capo servizio cronaca: Claudio Neve
Editore: Editoriale Argo s.r.l. Via Principe Tommaso 30 – 10125 Torino | C.F.08313560016 | P.IVA.08313560016. Redazione Torino: via Principe Tommaso, 30 – 10125 Torino |Tel. 011.6669, Email redazione@cronacaqui.it. Fax. 0116669232 ISSN 2611-2272 Consiglio di amministrazione: Presidente Massimo Massano | Consigliere, Direttore emerito e resp. trattamento dati e sicurezza: Beppe Fossati
Registrazione tribunale n° 1877 del 14.03.1950 Tribunale di Milano
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo..