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mobilità elettrica
04 Luglio 2025 - 17:35
Con la crescita esponenziale dei veicoli elettrici – il 22% delle nuove auto vendute nel 2024 è elettrico, secondo gli ultimi dati – sta emergendo un fenomeno inaspettato: un numero sempre maggiore di persone lamenta nausea, vertigini e disorientamento quando viaggia a bordo di queste auto. Una sorta di mal d’auto “moderno” che sta colpendo anche chi non ne ha mai sofferto prima.
Alla base del malessere c'è un meccanismo ben noto alla medicina: la cinetosi, o mal d’auto, è causata da un conflitto tra le informazioni che riceve il cervello dai vari sensi. Se l’orecchio interno percepisce movimento ma gli occhi non lo vedono – o viceversa – il cervello va in confusione e reagisce con nausea, pallore, sudorazione fredda e, nei casi più gravi, vomito.
Nelle auto a combustione, il rumore del motore, le vibrazioni e i cambi di marcia aiutano il cervello a "prepararsi" ai movimenti. Nelle auto elettriche, invece, questi segnali sensoriali mancano del tutto. Il silenzio del motore, l’accelerazione istantanea e l’assenza di vibrazioni disorientano il cervello, che si trova impreparato e reagisce con fastidio.
Un altro elemento chiave è la frenata rigenerativa, una tecnologia molto diffusa nelle auto elettriche e ibride che permette di recuperare energia durante il rallentamento. Questa frenata “dolce” e prolungata, però, peggiora la cinetosi perché il corpo percepisce un movimento senza che l’occhio riesca a interpretarlo chiaramente.
A peggiorare il quadro ci sono anche gli abitacoli ipertecnologici, pieni di schermi e luci. L’uso di navigatori, tablet o display durante la marcia riduce ulteriormente il contatto visivo con l’ambiente esterno, aumentando la disconnessione sensoriale e quindi il rischio di nausea.
«Il cervello si basa su esperienze pregresse per anticipare il movimento. Nelle auto elettriche, questa familiarità manca, e il risultato è più disagio per molti passeggeri», ha spiegato William Emond, dottorando specializzato nello studio della cinetosi presso l’Université de Technologie de Belfort-Montbéliard in Francia.
La buona notizia è che i ricercatori stanno già lavorando a soluzioni ad hoc per rendere i viaggi in elettrico più confortevoli. Tra queste, l’introduzione di segnali visivi o vibrazionali per anticipare i movimenti dell’auto e aiutare il cervello ad adattarsi. Per i veicoli a guida autonoma si studiano addirittura cinture speciali e modalità di guida personalizzate.
Nel frattempo, ecco alcuni rimedi pratici per ridurre il mal d’auto:
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