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Innamoratissima

Monica Bellucci e Tim Burton: «Prima viene la relazione»

L'attrice italiana si confida dall'alto dei suoi sessant'anni portati splendidamente

I primi 60 di Monica Bellucci«Figlie e amore, le priorità»

Monica Bellucci insieme a Tim Burton (foto LaPresse)

«Prima viene la mia relazione, poi il lavoro». Nessun dubbio e nemmeno esitazioni. A 60 anni, splendidamente portati, Monica Bellucci sa bene quello che deve chiedere alla vita. Lo racconta alla rivista francese Marie Claire spiegando che la sua vita è Tim Burton come uomo, non necessariamente come regista: «Mi piacciono questi continui scambi professionali, quando l’uno ispira l’altro. Ma è anche molto bello quando c’è “soltanto” un rapporto di coppia. E oggi è questa la mia priorità».

Il peso del tempo non lo sente e spiega qual è la sua ricetta: «Invecchiare non è facile e ognuno fa quel che può. Al risveglio la mattina posso avere una ruga in più, ma è normale e dal momento che non ho dolori da nessuna parte, sorseggio il mio cappuccino pensando che sono fortunata. Nel corso della mia vita, la bellezza e la sensualità possono essere state delle maschere. Con il tempo che passa, esprimo le cose in maniera diversa». In fondo sa bene lei per prima che «sarei ridicola a voler continuare a fare come se avessi 20 o 30 anni».

La bellezza però è stata una costante della sua carriera: «Per un attore o un’attrice, il corpo è uno strumento di lavoro. Quando ho girato in Malena o Irréversible, ho potuto esprimere emozioni forti, sono state scelte artistiche che non rimpiango. Molte volte ho avuto l’impressione di portare con me la lunga storia delle donne, sebbene ci siano drammi che non ho vissuto. Però è come se ne avessi avuto una memoria incisa nella carne».

Oggi c’è Tim ma soprattutto ci sono le due figlie Deva, 20 anni (che la sta imitando), e Léonie, 15: «Io non ho fratelli e sorelle e sono stata molto contenta di avere due figlie. Le ho lasciate molto libere, come hanno fatto i miei genitori con me. Cerco di restare con i piedi per terra, comunque, perché quando si è genitori si commettono continuamente errori, anche quando cerchiamo di fare il nostro meglio». Con loro c’è grande complicità: «Ci guardiamo negli occhi, ci parliamo dal profondo del cuore, c’è una connessione molto forte. Il loro punto di vista è importante, a volte mi fanno vedere cose che non ho notato e spesso mi dico che hanno ragione».

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