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sicurezza aeroportuale
15 Luglio 2025 - 21:20
Per vent’anni, togliersi le scarpe in aeroporto è stato uno dei gesti più assurdi a cui milioni di viaggiatori si sono sottoposti. Ora, almeno negli Stati Uniti, non sarà più necessario. La Transportation Security Administration (TSA) ha annunciato che, grazie a tecnologie più avanzate e nuovi sistemi di verifica dell’identità, questa misura non è più necessaria. Ma la vera domanda è: è mai servita davvero?
La regola nacque dopo l’allarme terrorismo del 2006 nel Regno Unito, quando si temeva l’uso di esplosivi liquidi a bordo. Seguì il limite dei 100 ml e, negli USA, l’obbligo di passare le scarpe agli scanner. Ma dietro l’apparenza di rigore, molti si chiedono da tempo quanto sia stato davvero efficace tutto ciò. Nel 2015 un test del Dipartimento per la sicurezza interna rivelò che il 96% dei controlli della TSA falliva nel rilevare oggetti pericolosi. In 67 casi su 70, agenti sotto copertura riuscirono a imbarcare armi ed esplosivi. Un fallimento clamoroso, che mise in dubbio l’intero sistema.
Eppure, il modello “a strati” (intelligence, controlli fisici, personale armato a bordo) è ancora il più diffuso nel mondo. C'è da dire che solo nel 2024 la spesa globale per la sicurezza aeroportuale ha sfiorato i 16 miliardi di dollari. Un sistema costoso, complesso e forse poco efficace.
Anche se è difficile misurare con esattezza l’efficacia reale dei controlli, molti esperti concordano su un aspetto: la loro presenza ha un forte impatto preventivo. Non è solo ciò che i controlli riescono materialmente a impedire, ma l’effetto dissuasivo che esercitano. Sapere che esistono sistemi di sorveglianza, controlli a più livelli e personale addestrato riduce la probabilità che qualcuno tenti azioni pericolose. In questo senso, la sicurezza in aeroporto si gioca anche sulla percezione. La tecnologia ha migliorato notevolmente l'efficienza: i nuovi body scanner, i sistemi di intelligenza artificiale per l’analisi dei bagagli, e programmi come il TSA PreCheck permettono controlli più mirati e veloci. Tuttavia, resta aperta la questione su quale sia il giusto equilibrio tra sicurezza, costi e impatto sui passeggeri.
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