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Perché il padel va di moda? Ecco i suoi segreti

Dalla casa di un messicano all’esplosione mondiale: il segreto del successo del padel sta in semplicità, socialità e accessibilità

Perché il padel va di moda? Ecco i suoi segreti

Foto di repertorio

Nato nel 1969 ad Acapulco grazie all’intuizione di Enrique Corcuera, il padel ha fatto molta strada. Quel primo campo da 20x10 metri, con muri e recinzione alta tre metri, si ispirava al tennis, ma introduceva elementi nuovi che oggi lo rendono uno degli sport più praticati al mondo. Nel 1974 sbarca in Spagna con il Principe Alfonso de Hohenlohe, che costruisce due campi a Marbella. Poi tocca all’Argentina, dove il milionario Julio Menditeguy lo esporta nel 1975 e in breve il padel diventa il secondo sport nazionale.

Da lì, si espande in tutto il Sud America e impiega circa un decennio per imporsi a livello internazionale. Il primo campionato professionistico in Argentina arriva infatti nel 1988. Oggi si contano 35 federazioni nazionali e un circuito mondiale, il World Padel Tour, che ha consacrato il padel tra le discipline in più rapida crescita al mondo.

Ma cos’ha reso il padel così popolare? La risposta è semplice: è uno sport facile e adatto a tutte le età. A differenza del tennis, è meno tecnico, più intuitivo e richiede tempi di apprendimento brevi. Anche chi non ha mai praticato sport con la racchetta può scendere in campo e divertirsi già dalle prime partite.

Il campo ridotto facilita la comunicazione tra i giocatori e favorisce l’aspetto sociale, rendendo ogni incontro anche un momento di condivisione. È meno stressante per le articolazioni, motivo per cui molti ex tennisti lo preferiscono, e il rischio di infortuni è contenuto. Inoltre, giocandosi sempre in doppio, il costo dell’affitto del campo si divide tra quattro, rendendolo più accessibile.

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