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Meglio correre da soli o in compagnia?

Gli studi lo confermano: correre insieme migliora l’umore e le performance, ma la corsa solitaria è il tuo reset mentale

Meglio correre da soli o in compagnia?

Hai mai provato quella sensazione di libertà assoluta, quando le scarpe toccano l’asfalto e sei solo tu, il tuo respiro e il battito del cuore che si sincronizza con i passi? Correre da soli è una delle forme più pure di connessione con se stessi. È come una meditazione in movimento: i pensieri fluiscono, le tensioni si sciolgono e ogni chilometro diventa un atto di ascolto interiore. Niente orari, niente regole, solo il tuo ritmo. Serve grinta, sì, ma anche una buona dose di autodisciplina. E quando l’energia sembra mancare, spesso è proprio la corsa a restituircela. Perché il traguardo, quello vero, è sentirsi meglio di come si è partiti.

Ma attenzione: anche correre in compagnia ha i suoi super poteri! Allenarsi con altri può trasformare ogni uscita in un’esperienza energizzante, divertente e, perché no, più efficace. Il gruppo alleggerisce la fatica, rende il tempo più veloce e — diciamolo — ci spinge a dare quel qualcosa in più. Quando corri accanto a qualcuno che condivide il tuo sforzo, anche senza parlare si crea un’intesa unica: un respiro comune, una sfida silenziosa, una soddisfazione condivisa.

E non è solo una sensazione: la scienza lo conferma! Secondo uno studio dell’Università di Oxford, i runner che partecipano ai parkrun e si sentono parte di una community corrono in media dai 3 ai 12 secondi più veloci sui 5 km — senza percepire più fatica. Merito del supporto reciproco e della motivazione che nasce dal gruppo.

Ma c’è di più. La University of Georgia ha dimostrato che correre in un contesto sociale positivo migliora notevolmente l’umore, a prescindere dalla durata o intensità dell’allenamento. E una revisione australiana su 15 studi dedicati al fenomeno dei parkrun ha rilevato che chi corre in gruppo è più costante, più motivato e con livelli di autostima più alti, soprattutto tra chi si avvicina alla corsa dopo uno stile di vita sedentario.

Infine, una recente ricerca pubblicata nel 2023 su Environmental Research and Public Health ha evidenziato come i runner che fanno parte di una crew o di un gruppo strutturato si allenino con maggiore regolarità. Non lo fanno per dovere, ma per piacere. Le motivazioni sociali ed emotive si rivelano decisive per restare attivi nel tempo.

Allora, qual è la scelta migliore? Semplice: non esiste una risposta fissa. Ci sono giorni in cui il silenzio di una corsa in solitaria è il miglior regalo che possiamo farci, e altri in cui abbiamo bisogno del ritmo degli amici per sentirci più forti.

La bellezza della corsa è proprio questa: è flessibile, personale, viva. Puoi cambiarla ogni volta che vuoi, adattarla al tuo stato d’animo, alle tue esigenze, ai tuoi obiettivi. Correre è prendersi cura di sé, è un momento per ritrovare equilibrio, energia e presenza.

Che tu sia un lupo solitario o un amante delle running crew, ogni passo che fai ti avvicina a una versione più forte, più serena e più autentica di te stesso. Lace up & go!

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