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ANIMALI & VACANZE

Cani di grossa taglia in cabina: Enac apre alla svolta

Via alla sperimentazione per permettere agli animali oltre i 10 kg di volare accanto ai padroni

Cani di grossa taglia in cabina: Enac apre alla svolta

Non più nella stiva, ma accanto al finestrino. Non più considerati “bagagli”, ma “membri della famiglia”. È questo il cambio di rotta proposto dall’Enac, l’Ente nazionale per l’aviazione civile, che vuole aprire le porte della cabina anche ai cani di grossa taglia. Una svolta culturale prima ancora che normativa, che promette di cambiare il rapporto tra animali domestici e viaggi aerei.

Il progetto, già deliberato a maggio 2025, prevede una fase di sperimentazione con alcuni voli dimostrativi. A settembre, poi, sarà presentato un information paper all’Icao, l’agenzia Onu per l’aviazione civile. “Dobbiamo cambiare paradigma”, ha spiegato il presidente Enac Pierluigi Di Palma, “perché oggi gli animali superiori agli 8-10 chili sono considerati bagagli e spediti in stiva. Ma vivono il volo come una condizione di disagio, spesso anche di malessere”.

Il nuovo approccio non sarà un “liberi tutti”. Gli animali potranno viaggiare in cabina solo se alloggiati in trasportini idonei, fissati al sedile e posizionati vicino al finestrino. Vietati i posti vicino alle uscite di emergenza, e previsto un numero massimo di animali per volo, oltre a possibili zone cuscinetto per passeggeri allergici o che preferiscono stare lontani dagli animali.

L’obiettivo? Rendere il volo un’esperienza più inclusiva, anche per i pet di grossa taglia, senza dimenticare la sicurezza e il rispetto di tutti i passeggeri. “Serve una valutazione del rischio, certo – ha detto Di Palma – ma è tempo di andare incontro a una nuova sensibilità sociale”.

Il presidente Enac è chiaro: nessun obbligo. “Non vogliamo imporre per legge il trasporto degli animali in cabina. Sarà il mercato a decidere”. Le compagnie interessate dovranno presentare un piano operativo, con la collaborazione dei servizi di assistenza a terra. “Credo che anche le low cost si adegueranno, perché capiranno che non possono restare indietro su questo fronte”.

A sostenere con entusiasmo la proposta è Michela Vittoria Brambilla, presidente dell’Intergruppo parlamentare per i diritti degli animali: “Il nuovo regolamento sancisce una verità che milioni di italiani conoscono bene: un cane non è un pacco postale. È parte della famiglia, e non può essere relegato nella stiva”.

Una riforma che risponde a una richiesta crescente da parte dei cittadini, sempre più attenti al benessere dei propri animali e desiderosi di viaggiare con loro senza compromessi.

Siamo ancora nella fase dei test, ma il messaggio è forte e chiaro: gli animali non sono accessori, e chi viaggia con loro ha diritto a farlo in sicurezza e serenità. Forse non sarà un cambiamento immediato, ma la rotta è tracciata. E chissà che presto, accanto al classico annuncio di benvenuto a bordo, non sentiremo anche un più affettuoso: “Bau a tutti”.

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