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07 Agosto 2025 - 17:00
Sta per finire all’asta uno degli oggetti più mitici della storia del cinema: la spada laser di Dart Fener, utilizzata nelle scene di combattimento dei film “L’Impero colpisce ancora” (1980) e “Il ritorno dello Jedi” (1983), sarà battuta il prossimo settembre a Los Angeles. L’annuncio arriva direttamente da Propstore, la casa d’aste specializzata in memorabilia cinematografici, che ha presentato l’oggetto in anteprima in un evento stampa a Londra. La valutazione iniziale fa già tremare i portafogli dei collezionisti: si parla di fino a 3 milioni di dollari, ovvero circa 2,6 milioni di euro.
Non si tratta di una semplice replica, né di una versione qualsiasi: è la spada originale di scena, quella effettivamente impugnata da David Prowse, l’attore sotto la maschera di Dart Fener, e dal suo controfigura Bob Anderson, che girò le sequenze più dinamiche dei duelli contro Luke Skywalker, interpretato da Mark Hamill. La spada è priva della lama in legno, ormai perduta, ma conserva tutta la sua forza evocativa, amplificata da una storia lunga oltre quarant’anni.
«È semplicemente un pezzo incredibile della storia del cinema», ha dichiarato Brandon Alinger, direttore della Propstore. Non ha esitato a definire l’oggetto come “il Santo Graal per i collezionisti di cimeli cinematografici”, sottolineando quanto la sua rarità e il suo significato culturale la rendano unica nel suo genere.
Il pezzo è rimasto per decenninelle mani di un collezionista privato americano, che lo ha custodito lontano dai riflettori. Per verificarne l’autenticità, gli esperti hanno effettuato un meticoloso confronto tra i danni visibili sull'oggetto e quelli osservabili nei fotogrammi dei film. È proprio uno di questi segni a fornire una delle prove più convincenti: «Guardate questa grossa ammaccatura sul retro», ha spiegato Alinger durante la presentazione, «probabilmente è stata causata dalla lama del sabre di Luke Skywalker, interpretato da Mark Hamill».
Se da una parte la spada laser di Dart Fener è diventata un’icona globale grazie alla sua presenza nella saga di Star Wars, dall’altra è anche un perfetto esempio di artigianato creativo hollywoodiano. Il manico, infatti, non è stato prodotto su misura da sofisticati artigiani Jedi, ma assemblato usando un vecchio flash fotografico e componenti di recupero, tra cui alcune parti di una calcolatrice. Un approccio che riflette le tecniche pratiche e spesso improvvisate del cinema degli anni ’70 e ’80, quando gli effetti speciali erano ancora lontani dalle sofisticazioni digitali moderne. Eppure, proprio questa ingegnosità rudimentale ha contribuito a rendere i film di George Lucas un fenomeno duraturo.
La vendita si terrà all’inizio di settembre nella sede californiana della Propstore e ci si aspetta una gara serrata tra i collezionisti, pronti a tutto pur di aggiudicarsi questo oggetto iconico.
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