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inquinamento
12 Agosto 2025 - 16:10
Un campione su tre risulta inquinato. È il dato più evidente e preoccupante emerso dai monitoraggi estivi di Legambiente, con le campagne Goletta Verde (alla 39ª edizione) e Goletta dei Laghi (20ª edizione), presentati a Roma. Su 388 campionamenti effettuati da oltre 200 volontari in 19 regioni, il 34% è risultato oltre i limiti di legge. A pesare sull’ambiente marino e lacustre italiano sono maladepurazione, inquinamento diffuso e crisi climatica.
Nel dettaglio, il 35% dei punti analizzati lungo le coste è stato classificato come inquinato o fortemente inquinato, con una media di un punto critico ogni 80 chilometri. Va leggermente meglio per i laghi, dove comunque il 30% dei campioni ha superato i limiti. La situazione migliora solo nelle acque aperte, lontane da foci o scarichi, dove l’inquinamento si attesta al 15%.
Uno dei dati più allarmanti arriva dalle foci dei fiumi, canali e corsi d’acqua: oltre la metà (54%) dei 188 punti monitorati è risultato inquinato. Di questi, il 56% si trova vicino a spiagge libere non soggette a controlli ufficiali e quindi non balneabili, ma potenzialmente frequentate inconsapevolmente dai bagnanti. Sul fronte climatico, Goletta Verde segnala anche il record decennale della temperatura del Mediterraneo: la media delle acque superficiali tra giugno e luglio ha raggiunto i 25,4 gradi, il dato più alto dal 2016, a conferma dell’accelerazione degli effetti della crisi climatica anche sui bacini idrici.
Per Legambiente, la situazione impone interventi urgenti: un piano nazionale per la tutela delle acque costiere e interne, investimenti per l’ammodernamento dei depuratori, più controlli da parte delle autorità locali e una gestione più efficiente delle acque interne.
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