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Vita quotidiana
18 Agosto 2025 - 11:50
Riconoscere un bugiardo non è semplice. Psicologi e linguisti avvertono che non esistono formule infallibili per cogliere le menzogne, poiché mentire è un processo complesso che coinvolge sia la comunicazione verbale sia quella non verbale. Tuttavia, esistono alcune espressioni tipiche, ricorrenti nei discorsi di chi tende a mentire, che – se analizzate insieme ad altri segnali – possono offrire indizi preziosi.
Secondo gli esperti, chi dice una bugia spesso cerca di rendersi più credibile utilizzando parole o formule rassicuranti. Il risultato, però, può essere l’esatto opposto: la ripetizione forzata di certe frasi rischia di esporre il “pinocchio” di turno, rendendo evidente l’inganno. Pur ricordando che il contatto visivo, il tono di voce, i gesti e la postura restano elementi fondamentali per valutare l’affidabilità di un interlocutore, la ricerca evidenzia che alcune parole sono statisticamente più frequenti nei discorsi dei bugiardi rispetto a quelli delle persone più sincere.
Ecco dunque le dieci frasi più rivelatrici individuate dall’intelligenza artificiale:
“Onestamente” – usata per sembrare trasparenti, ma spesso indice di insicurezza.
“Ti giuro” / “Giuro su Dio” – l’eccessivo ricorso a giuramenti può nascondere una realtà scomoda.
“Perché dovrei mentirti?” – meccanismo difensivo che sposta il focus dal contenuto alla logica della domanda.
“Non ricordo bene” – tattica per prendere tempo ed evitare risposte dirette.
“A dire il vero” – simile a “onestamente”, utilizzata per enfatizzare una verità… che forse non lo è.
“Non è come pensi” – classico tentativo di ribaltare la narrazione di fronte al sospetto.
“Te lo stavo per dire” – spesso segue una menzogna per minimizzare l’omissione.
“Stai esagerando” – strategia per spostare la colpa sull’interlocutore.
“Tutti fanno così” – normalizza un comportamento discutibile tramite il paragone.
“Mi fraintendi sempre” – deresponsabilizza chi mente, colpevolizzando l’altro.
In sintesi, nessuna di queste formule costituisce da sola la prova di una menzogna, ma quando compaiono con una certa frequenza – soprattutto insieme ad altri segnali – possono suggerire che qualcosa non torna. E allora sì, forse vale la pena alzare le antenne.
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