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Vacanze, le 8 abitudini della classe media che i ricchi non riescono proprio a comprendere

Dal fast-food ai bagagli pesanti: come le differenze economiche plasmano il modo di viaggiare

Vacanze, le 8 abitudini della classe media che i ricchi non riescono proprio a comprendere

Le vacanze non raccontano soltanto destinazioni da sogno, ma anche modi molto diversi di viverle. Lo dimostra un curioso confronto emerso negli ultimi mesi tra alcuni viaggiatori facoltosi e la cosiddetta classe media, osservata da chi può permettersi resort esclusivi e soggiorni lunghi come un esempio di abitudini difficili da capire. Non si tratta di lusso o di classe, ma di atteggiamenti in vacanza che, secondo i più ricchi, andrebbero rivisti per godersi di più il viaggio a prescindere dal portafoglio.

Ecco le otto abitudini più strane – a loro dire – che la classe media continua a mettere in pratica:

  1. Agende piene di tappe, con l’ansia di “vedere tutto”, a rischio di tornare più stanchi di prima.

  2. Fast-food anche all’estero, rinunciando alla cucina locale per risparmiare o andare sul sicuro.

  3. Souvenir in serie come calamite e portachiavi, considerati impersonali.

  4. Condivisione eccessiva sui social, spesso più concentrata sull’immagine che sull’esperienza in sé.

  5. Vacanze senza vero riposo, con poco tempo dedicato all’ozio o agli affetti.

  6. Valigie molto grandi e ingombranti, che rendono più complicato spostarsi.

  7. Viaggi di gruppo organizzati, spesso scelti per comodità ma poco personalizzati.

  8. Tendenza a puntare sulla quantità, preferendo fare “tante cose” piuttosto che viverne poche ma in profondità.

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