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Studio choc: chi beve il caffè nero potrebbe avere tratti da psicopatico

La preferenza per l’espresso amaro esprime personalità più dure e indipendenti

Studio choc: chi beve il caffè nero potrebbe avere tratti da psicopatico

Un’abitudine quotidiana come il caffè può nascondere curiosi risvolti sulla personalità. Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Appetite, la scelta di bere il caffè nero, senza zucchero né latte, sarebbe correlata a tratti psicologici spesso associati alla psicopatia.

La ricerca ha analizzato oltre 1.000 adulti, confrontando le preferenze sul caffè con test dedicati al comportamento e alla personalità. È emerso che chi predilige l’espresso “puro” tende a mostrare maggiore tolleranza al disagio, un approccio più diretto alla vita quotidiana e una marcata indipendenza mentale. Elementi che, secondo gli studiosi, coincidono con caratteristiche spesso riscontrate in personalità psicopatiche.

Gli esperti individuano tre aspetti principali: il gusto per l’amaro, che richiede una predisposizione a sopportare esperienze spiacevoli; la ricerca di semplicità ed efficienza, riflessa nella scelta di una bevanda senza fronzoli; e l’autonomia, espressa nel rifiuto di zuccheri o aggiunte.

Tuttavia, precisano i ricercatori, non si tratta di una diagnosi clinica. La psicopatia è una condizione complessa, influenzata da fattori genetici e ambientali, e lo studio non afferma che chi beve il caffè amaro sia pericoloso o antisociale. Piuttosto, la conclusione è che anche una scelta apparentemente banale come quella legata al caffè possa rivelare aspetti nascosti della personalità.

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