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la tragedia

Femminicidio, Rivalta sotto shock. E una donna confessa: «Potevo fare la fine di Susy»

Un paese intero sgomento dopo quanto successo in via XXV Aprile, dove Alessandro Raneri ha ucciso a coltellate Susy Carbone

L'alloggio di via XXV Aprile a Rivalta è sotto sequestro dopo il femminicidio

L'alloggio di via XXV Aprile a Rivalta è sotto sequestro dopo il femminicidio

Al cancello che conduce nella casa dell’orrore di Rivalta è comparso un grande mazzo di fiori. A lasciarlo è stata una signora, scesa ieri dall’auto mentre il sole di mezzogiorno si faceva sentire. Nessuna parola, solamente l’omaggio lasciato all’ingresso di casa e poi via, di nuovo in macchina. L’alloggio al secondo piano di via XXV Aprile a Rivalta dove Alessandro Raneri, 55 anni, ha ammazzato a coltellate Assunta Carbone, che tutti in paese conoscevano col nome di Susy, da due giorni è stato messo sotto sequestro.

Vicina di pianerottolo di Ale e Susy è una donna di origine romena, Flora Sasaran. Flora conosceva bene la coppia. «Susy? La conoscevo, ogni tanto la vedevo fumare sul balcone. Vedevo anche il suo compagno, ultimamente era dimagrito parecchio. Pochi giorni fa avevamo organizzato una “pizzata” dopo una riunione tra condomini. C’erano sia lei che lui, sembravano una coppia felice. E’ stata una bellissima serata passata insieme». E invece, la felicità non c’era affatto tra quelle quattro mura. Alessandro, al termine di una lite scoppiata di prima mattina, ha afferrato un coltello che aveva in casa e ha ammazzato con numerose coltellate la compagna con cui conviveva da anni.

Flora Sasaran è incredula, di fronte alla tragedia che si è consumata proprio nell’appartamento di fianco al suo. Dove un uomo ha ucciso una donna. E lei, Flora, da un uomo violento era scappata via, tanti anni fa, quando si trovava in Romania, suo paese di origine. «Quell’uomo violento era mio marito, sono fuggita da lui 22 anni fa, poi sono arrivata in Italia e mi sono rifatta una vita. Oggi ho un compagno che mi vuole molto bene, ma io sono una donna che avrebbe potuto fare la fine di Susy». Oggi ha tre figli e cinque nipoti, Flora Sasaran, e ancora sgomenta dice di non avere chiuso occhio per tutta la notte dopo la tragedia. «Ero a letto, non prendevo sonno. Ero mano nella mano col mio compagno, sono stata così per tutta la notte. Sono sotto shock ancora adesso».

Sotto shock è anche un paese intero, Rivalta, dove Alessandro Raneri e Susy Carbone erano molto conosciuti. Specialmente la 54enne, che da qualche anno aveva un banco di pasta fresca al mercato in piazza Gerbidi. «Susy era un’amica di famiglia. Veniva qui ad acquistare pizza e bibite, io andavo al suo banco a comprare la pasta. Era felice - ricorda Laura Parrelli, titolare di “Frutta & verdura” nella piazza - e aveva sempre il sorriso stampato in faccia». Susy e Laura si conoscevano da anni. Entrambe arrivavano da dei lutti, che avevano colpito le rispettive famiglie.

«Susy aveva perso il fratello (Pietro Carbone, ex consigliere comunale, morto nel gennaio 2024, ndr) e anche io ho perduto mio fratello quando aveva solamente 13 anni. Susy viveva per suo figlio, diceva sempre “il mio Simone”».

A fianco del negozio di frutta e verdura di Laura c’è il Caffé dei Portici. Il titolare è Remo Pellegrino. Anche lui, conosceva bene Susy. «Lei e il figlio Simone venivano spesso qui a prendere il caffé. Susy era una persona splendida. Il compagno lo vedevo poco, era un tipo più taciturno. Stento a credere a quello che è successo, immagino ora il calvario di un ragazzo come Simone». Susy lavorava anche a Torino. Una volta a settimana posizionava il banco in via Nitti, a Città Giardino. Gli ambulanti, ieri, hanno messo fiori dove c’era il suo stallo.

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