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Curiosità

Rama, l’antica Atlantide piemontese: miti, misteri e segreti della Val di Susa

Una città scomparsa, mura imponenti e leggende che continuano a catturare curiosi e studiosi da tutto il mondo

Rama, l’antica Atlantide piemontese: miti, misteri e segreti della Val di Susa

Tra i tanti enigmi che popolano la storia del Piemonte, uno dei più affascinanti è senza dubbio quello della città di Rama, l’antica “Atlantide” della Val di Susa. Scomparsa all’improvviso, Rama continua a richiamare curiosi e appassionati da tutto il mondo, attratti dal fascino dei suoi misteri e delle leggende che la circondano.

Secondo una piantina del 1764, la città si trovava all’interno di un triangolo di terra tra Bussoleno, Chianocco e San Giorio di Susa, sulle falde del Roc-Maol – l’antico nome del monte Rocciamelone, nelle Alpi Graie. La tradizione racconta che Rama scomparve inghiottita dal terreno a seguito di un alluvione, anche se altre versioni parlano di un terremoto capace di creare una voragine che inghiottì l’intera città.

Gli abitanti di Rama sarebbero stati parte di un’antichissima comunità sciamanica, profondamente legata alla natura. Il passare dei secoli ha cancellato gran parte delle tracce di questa civiltà, rendendo impossibile ricostruirne abitudini e usanze. La leggenda attribuisce l’origine dell’insediamento al Dio Fetonte, sceso dal cielo per trasmettere conoscenza agli abitanti tramite una grande ruota d’oro. Miti e realtà si intrecciano così, alimentando il fascino mistico del territorio.

Un altro mistero che continua a incuriosire studiosi e visitatori riguarda le imponenti mura di Rama, costruite con massivi enormi e perfettamente squadrati, un lavoro arduo per i mezzi dell’epoca. Ancora oggi gli archeologi cercano una spiegazione ragionevole e una datazione certa, ma le leggende restano più vive che mai.

Tra le storie più suggestive, alcune versioni attribuiscono a Rama il ruolo di custode del Sacro Graal, protetto dagli abitanti della città. Anche in questo caso, però, non esistono conferme ufficiali, e il mistero resta intatto.

Parte dei resti delle mura si possono ancora osservare in Val di Susa. Nei pressi di Borgone Susa e San Didero, il Bosco del Maometto conserva costruzioni a secco, cavità, massi circolari scolpiti e una scultura antropomorfa in bassorilievo attribuita a Maometto. Secondo la tradizione, questi reperti sarebbero ciò che resta della leggendaria Atlantide piemontese.

Qualsiasi sia la verità, Rama continua a resistere nel tempo come simbolo di mistero e fascino, alimentando miti e leggende che rendono unica questa splendida zona del Piemonte.

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