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Scuola
02 Settembre 2025 - 16:30
Un recente dossier di Tuttoscuola ha sollevato un allarme grave: nove scuole su dieci in Italia non sono sicure. Il report evidenzia l'assenza delle certificazioni di collaudo e la scarsa attenzione verso la sicurezza degli edifici scolastici. Nonostante la reazione del Ministero, che sostiene che i dati siano obsoleti e non tengano conto dei lavori di ristrutturazione in corso, la domanda rimane: chi si occupa davvero delle scuole?
La legge italiana stabilisce chiaramente che i Comuni devono garantire la sicurezza delle scuole primarie e medie, mentre le Province sono responsabili degli istituti superiori. A livello teorico, non dovrebbe essere un compito complicato, considerando che le amministrazioni locali sono ben inserite nel territorio. Tuttavia, i crolli di intonaci e solai che colpiscono alunni, docenti e bambini ogni anno testimoniano una realtà ben diversa: le scuole italiane non godono di ottima salute, e la sicurezza continua a essere un problema ignorato.
Questa situazione è il risultato di una retorica vuota che circonda la scuola in Italia. Si parla tanto, ma si fa poco. In passato, sindaci e assessori avevano l'abitudine di fare sopralluoghi diretti nelle scuole, constatando personalmente la necessità di interventi urgenti. Oggi, quella pratica è scomparsa, sostituita da corsi di sicurezza inutili che distribuiscono fondi per consulenze e impongono ore burocratiche ai docenti senza risolvere alcun problema concreto.
Le scuole hanno bisogno di un'attenzione istituzionale concreta, di interventi tempestivi e di un po' di amor proprio per evitare che continuino a cadere sotto il peso di incuria e burocrazia. La sicurezza degli edifici scolastici non può più essere ignorata: è necessaria una risposta rapida e concreta da parte delle amministrazioni locali per tutelare i nostri ragazzi e il loro futuro.
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