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Allergie a settembre: come riconoscere i sintomi e affrontarli prima che peggiorino

Quando starnuti, naso chiuso e occhi irritati non sono solo un raffreddore: le cause più comuni delle allergie di fine estate e come affrontarle

Allergie a settembre: come riconoscere i sintomi e affrontarli prima che peggiorino

Con l'arrivo di settembre, la stagione dei piccoli malanni fa il suo ritorno. Starnuti, naso che cola, occhi irritati – sintomi che molti associano al classico raffreddore stagionale. Ma a volte, ciò che sembra un virus potrebbe nascondere una fastidiosa allergia. Se non riconosciuta in tempo, l'allergia può protrarsi per settimane e ripresentarsi puntuale ogni anno. Ma come capire se si tratta di un raffreddore o di un’allergia? E soprattutto, come affrontarli al meglio? Scopriamo come gestire i fastidi di settembre per vivere un autunno senza sorprese.

Quando l'aria diventa più fresca e le giornate si accorciano, è facile notare i primi segnali di malessere: starnuti, congestione nasale, bruciore agli occhi. Ma non sempre questi sintomi sono segno di un semplice raffreddore. A volte, dietro a questi fastidi si cela una reazione allergica. Mentre il raffreddore virale dura solitamente solo qualche giorno, un’allergia può persistere per settimane e, cosa più importante, ripresentarsi regolarmente ogni anno, nello stesso periodo.

I principali 'colpevoli' delle allergie stagionali in autunno sono i pollini, le muffe e gli acari della polvere. I pollini, infatti, non smettono di circolare nemmeno con l’arrivo dell’autunno. A questi si aggiungono le muffe, che proliferano in ambienti umidi, e gli acari della polvere, che si annidano nelle case. Questi allergeni innescano infiammazioni nelle vie respiratorie, scatenando sintomi simili a quelli di un raffreddore, ma che non migliorano con i farmaci tradizionali.

La differenza principale tra un raffreddore e un’allergia sta nella durata e nella natura dei sintomi. Mentre il raffreddore può essere accompagnato da febbre, mal di gola e stanchezza, le allergie tendono a provocare solo congestione nasale, prurito agli occhi e starnuti, senza febbre. Inoltre, le allergie sono ricorrenti, ripresentandosi ogni anno nel medesimo periodo, a differenza dei raffreddori, che sono generalmente occasionali.

La prevenzione è la chiave per gestire le allergie stagionali. Se possibile, evita il contatto con gli allergeni: pulire la casa regolarmente, usare filtri per l'aria e chiudere le finestre nelle ore centrali della giornata, quando la concentrazione di pollini è più alta, può fare una grande differenza. Cambiarsi gli abiti e lavarsi le mani e il viso dopo essere stati all’aperto è altrettanto importante.

Dal punto di vista farmacologico, gli antistaminici e gli spray nasali sono i rimedi più efficaci per ridurre i sintomi. Se, però, i fastidi non migliorano o diventano più intensi, è il momento di consultare un medico. Se i sintomi non migliorano con i farmaci da banco o diventano debilitanti, è consigliabile rivolgersi a uno specialista. Un test allergologico, che può essere eseguito tramite un prick test (test cutaneo) o un esame del sangue, permette di identificare l’allergene specifico e, a quel punto, il medico potrà consigliare il trattamento più adatto.

Nei casi più gravi, quando le allergie non rispondono ai trattamenti tradizionali, si può ricorrere all’immunoterapia. Questo trattamento, simile a un vaccino, consiste nell’esporre gradualmente l’organismo all’allergene per sviluppare una tolleranza e ridurre la gravità dei sintomi. L’immunoterapia può essere somministrata tramite iniezioni sottocutanee o compresse sublinguali.

Le allergie stagionali non colpiscono solo in primavera: anche alla fine dell’estate possono dare fastidio. Capire se si tratta di un raffreddore o di un’allergia è fondamentale per affrontare meglio questo periodo. Con qualche accorgimento e i giusti rimedi, è possibile limitare i disagi e non farsi sopraffare dai soliti sintomi.

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