Durante i mesi più caldi, alcuni ceppi virali riescono a manifestarsi, provocando sintomi simili a quelli del raffreddore. A differenza dei virus tipici della stagione invernale, come quelli responsabili dell'influenza stagionale, gli enterovirus e i parainfluenzali sono in grado di proliferare anche con temperature elevate. Secondo ricerche condotte dal Centers for Disease Control and Prevention (CDC), questi virus possono diffondersi in qualsiasi momento dell'anno, non limitandosi alla stagione fredda.
Il contagio avviene tramite le goccioline emesse da starnuti e colpi di tosse, che possono diffondersi nell'aria o depositarsi su superfici comuni come maniglie, tavoli e sedie. Laddove le condizioni di igiene non siano ottimali, anche il contatto con tali superfici può contribuire alla trasmissione del virus.
Non sono solo le alte temperature estive a causare questi disturbi, ma soprattutto gli sbalzi termici che si verificano quando si passa rapidamente da ambienti caldi a quelli con aria condizionata. In queste situazioni, il corpo è costretto a subire un cambiamento repentino di temperatura, un fenomeno che può mettere a dura prova il sistema immunitario, aumentando la vulnerabilità a virus e batteri. Questo fenomeno, noto come shock termico, si verifica quando si passa da un ambiente caldo a uno molto più freddo, con un temporaneo abbassamento delle difese naturali del corpo.
Inoltre, non sempre i sistemi di climatizzazione sono gestiti in modo corretto. Filtri non puliti e impianti mal mantenuti possono essere terreno fertile per batteri, mentre l'aria secca contribuisce ad aumentare la diffusione delle infezioni respiratorie. L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) sottolinea come l'aria secca, causata da un uso eccessivo di condizionatori, sia un fattore di rischio per la salute respiratoria.
Per proteggersi da questi malanni, la prevenzione è fondamentale. Sebbene non si possa eliminare completamente il rischio di contagio, ci sono alcune semplici precauzioni da adottare per ridurre le probabilità di ammalarsi. Una delle misure più efficaci è evitare sbalzi termici eccessivi, in particolare quando si entra in ambienti con aria condizionata. Gli esperti raccomandano di mantenere una differenza di temperatura tra l'esterno e l'interno non superiore ai 6-7 gradi, in modo da ridurre lo stress termico a cui il corpo è sottoposto.
Anche l'umidità dell'aria può contribuire a irritare le vie respiratorie. Difatti, è consigliabile mantenere un livello di umidità tra il 40% e il 60%, in modo da evitare l'aria troppo secca. Inoltre, è importante prestare attenzione alla direzione dei getti d'aria dei condizionatori, evitando di farli puntare direttamente sul viso o sulle zone del corpo sudate, che potrebbero essere maggiormente vulnerabili.
Per combattere gli sbalzi termici, un buon consiglio è quello di "vestirsi a cipolla", ovvero indossare più strati di abbigliamento leggeri che possano essere facilmente rimossi o aggiunti a seconda della temperatura. Questo accorgimento aiuta il corpo ad adattarsi meglio ai cambiamenti termici, riducendo il rischio di malanni come il raffreddore o il mal di gola.