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Curiosità
05 Settembre 2025 - 14:50
Vi siete mai chiesti perché in alcuni Paesi, come Regno Unito, Giappone, India, Australia, Nuova Zelanda, Indonesia e Sudafrica, si guida a sinistra, mentre nel resto del mondo si preferisce la destra? Non esiste una spiegazione unica e ufficiale, ma una delle ipotesi più diffuse attribuisce a Napoleone la decisione di imporre la guida a destra in Francia e, di conseguenza, nel resto d’Europa, come gesto politico per contrapporsi agli storici rivali inglesi.
Il caso italiano è particolarmente curioso: non c’è mai stata una regola uniforme valida per tutto il Paese. All’inizio del Novecento, infatti, il re concesse alle province la libertà di scegliere il senso di marcia. Questo portò a una vera e propria giungla stradale: a Milano e a Roma si teneva la sinistra, mentre città come Brescia preferivano la destra. L’autonomia provinciale creò inevitabilmente incidenti, disagi e disorientamento, soprattutto con l’aumento progressivo delle automobili.
Per mettere ordine, il regime fascista intervenne con un decreto del 1923, contenuto nel primo codice della strada, che stabiliva la circolazione a destra su tutto il territorio nazionale.
L’adeguamento, però, non fu immediato: le città ebbero a disposizione circa due anni per aggiornare la segnaletica e organizzare il passaggio. Roma si uniformò nel 1924, mentre Milano fu l’ultima a cambiare definitivamente nel 1926.
L’Italia non fu certo un’eccezione. Molti altri Paesi hanno cambiato lato di marcia per motivi pratici, politici o economici. Il Canada, pur appartenendo al Commonwealth, scelse la destra per adeguarsi agli Stati Uniti. Ex colonie britanniche come Ghana, Nigeria e Sudan fecero lo stesso. La Namibia, invece, adottò la guida a destra in seguito a una decisione insolita: il dittatore Ne Win fu convinto da un indovino.
In Europa, la Svezia e l’Islanda passarono alla guida a destra rispettivamente nel 1967 e nel 1968. Le Isole Samoa, invece, hanno fatto il percorso inverso nel 2009: da destra a sinistra, per rendere più conveniente l’importazione di veicoli da Australia e Nuova Zelanda anziché dagli Stati Uniti.
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