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Il conto

Occhio al ristorante con il conto salato: 1.000 euro per tre piatti

Un’esperienza da incubo per i turisti che si ritrovano a pagare cifre esorbitanti senza averne consapevolezza

Occhio al ristorante con il conto salato: 1.000 euro per tre piatti

Una cena da incubo, quella vissuta da un gruppo di turisti a Mykonos, che si sono ritrovati a dover sborsare ben 1.000 euro per tre piatti. L'episodio è avvenuto al ristorante DK Oyster, situato vicino alla spiaggia di Platys Gialos, un locale che negli ultimi mesi è finito sotto accusa per aver applicato prezzi esorbitanti e per una scarsa trasparenza nelle comunicazioni con i clienti.

Secondo le testimonianze raccolte dai turisti e riportate su TripAdvisor, il ristorante avrebbe applicato tariffe altissime per consumazioni non richieste. Un caso emblematico è quello di una cliente, identificata come Jessica L, che ha denunciato di aver pagato 350 euro per un pesce intero, portando la sua esperienza come la “peggiore” a Mykonos. La recensione ha sollevato un polverone, con altri clienti che hanno condiviso episodi simili, come nel caso di un gruppo che ha visto il proprio conto salire a 980 euro per una cena che inizialmente doveva costare solo 14,99 euro a persona.

Il ristorante, che promette lettini gratuiti e bevande incluse, non avrebbe fornito ai clienti un menù chiaro con i prezzi, sorprendendo gli avventori solo al momento del conto. A rivelarlo sono stati diversi gruppi, che hanno raccontato di aver trovato nel conto anche bibite “offerte” che in realtà erano state addebitate. In un altro caso, un gruppo ha pagato quasi 400 euro per pochi drink, inclusi quelli presentati come omaggio.

La reazione del pubblico online è stata molto forte: accuse di truffa e parole come “ladri” hanno invaso le recensioni. In risposta, TripAdvisor ha deciso di inserire un avviso di sicurezza sulla pagina del ristorante, invitando i futuri clienti a informarsi meglio prima di prenotare.

Il proprietario del DK Oyster, Dimitrios Kalamaras, ha respinto le accuse, sostenendo che i clienti dovrebbero chiedere chiarimenti sui prezzi prima di ordinare, e ha definito “ridicolo” pensare che il personale debba spiegare ogni voce del menù a tutti i clienti. Kalamaras ha anche accusato gli influencer di cercare pasti gratuiti in cambio di visibilità e di danneggiare il ristorante quando le loro richieste non vengono soddisfatte.

Tuttavia, il caso DK Oyster non è nuovo. Già nel 2019, un turista americano aveva denunciato un conto da 800 euro per calamari e birre, accusando il locale di essere una trappola per turisti. Altri episodi simili si sono verificati nel corso degli anni, e il ristorante continua a essere un punto di riferimento per chi cerca spiagge incantevoli e locali alla moda, ma anche per chi finisce per pagare cifre esorbitanti senza sapere perché.

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