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Turismo
08 Settembre 2025 - 21:55
Il turismo è una risorsa economica, ma quando diventa incontrollato rischia di trasformarsi in un peso insostenibile. Lo sanno bene i 250 abitanti di Saint-Guilhem-le-Désert, borgo medievale del sud della Francia, che ogni anno si trovano a convivere con fino a 800mila visitatori.
Il villaggio, considerato uno dei più belli di Francia, è stato catapultato al centro delle rotte turistiche grazie ai video virali su TikTok che lo raccontano come luogo di pace e natura incontaminata. Ma la popolarità social ha un prezzo: traffico, rumore, affollamento e soprattutto la perdita della libertà di vivere il proprio paese secondo i ritmi abituali.
Gli abitanti denunciano la sensazione di essere ospiti in casa propria: non possono decidere quando passeggiare, fare acquisti o semplicemente uscire senza ritrovarsi intrappolati tra frotte di turisti.
Le proteste hanno trovato eco nell’amministrazione comunale, che ha avviato alcune misure correttive: navette per ridurre il traffico dei pullman turistici, interventi sui parcheggi e una gestione più attenta dei flussi. Piccoli passi, che tuttavia non bastano a risolvere un problema che riguarda molti borghi d’Europa, da Italia a Spagna, fino alla Grecia.
Il caso di Saint-Guilhem-le-Désert si inserisce nel più ampio dibattito sull’overtourism, che in Italia ha già acceso discussioni a Roccaraso e in molte località delle Cinque Terre o della Laguna veneziana. Soluzioni come ticket d’ingresso o barriere hanno dimostrato limiti evidenti: ciò che serve è un turismo più consapevole, che sappia rispettare la quotidianità di chi abita questi luoghi.
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