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CINEMA & TECNOLOGIA
10 Settembre 2025 - 21:35
Fonte: Youtube/The Critterz
Un progetto da 30 milioni di dollari, nove mesi di lavorazione e la promessa di rivoluzionare il cinema. OpenAI, la società guidata da Sam Altman già nota per i chatbot e le piattaforme di generazione di immagini e video, prepara il suo ingresso ufficiale nel mondo del cinema. Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, il colosso dell’intelligenza artificiale sta lavorando a un lungometraggio animato che arriverà nelle sale nel 2026: si intitolerà Critterz ed è destinato a diventare il primo film realizzato interamente con sistemi di IA.
La trama di Critterz è già definita: racconta l’avventura di creature fantastiche, costrette a lasciare la quiete del proprio villaggio dopo l’arrivo di un oscuro nemico. L’idea nasce da Chad Nelson, creativo di OpenAI, che tre anni fa aveva iniziato a sperimentare i primi personaggi con Dall‑E, il software di generazione di immagini lanciato dall’azienda.
Per trasformare quel prototipo in un lungometraggio, OpenAI collaborerà con due studi internazionali: Native Foreign di Los Angeles e Vertigo Films di Londra. Il progetto si avvarrà degli strumenti più recenti sviluppati dall’azienda, tra cui il modello GPT‑5, e sarà completato in tempi record: appena nove mesi di produzione, contro i due-tre anni che Hollywood richiede di norma.
Il settore guarda con grande attenzione a questa scommessa. Se Critterz dovesse conquistare pubblico e critica, potrebbe aprire la strada a un nuovo modo di fare cinema, in cui l’intelligenza artificiale non sia più solo uno strumento di supporto, ma il motore creativo e produttivo dell’opera.
Le grandi case non restano a guardare. Disney e Netflix stanno già sperimentando software di IA per semplificare la produzione: Netflix, ad esempio, ha utilizzato sistemi algoritmici per gli effetti speciali della serie L’eternauta, riducendo i costi. Al tempo stesso, però, si moltiplicano le cause legali: Disney, Universal e Warner Bros hanno avviato azioni contro Midjourney, accusata di utilizzare senza permesso materiali coperti da copyright.
Il caso Critterz non è soltanto un’operazione industriale, ma il banco di prova di un dibattito più ampio: fino a che punto l’intelligenza artificiale può sostituire o affiancare la creatività umana? Secondo OpenAI, l’obiettivo non è eliminare il ruolo degli artisti, ma ridefinirlo. Registi, sceneggiatori ed esperti continueranno a supervisionare la narrazione e lo stile visivo, mentre l’IA gestirà la parte tecnica e ripetitiva: dalla creazione degli ambienti digitali fino all’animazione dei personaggi. Una formula che promette velocità ed efficienza, ma che solleva dubbi sul rischio di prodotti troppo standardizzati e sull’impatto occupazionale nel settore.
Al di là dei timori, il progetto di OpenAI segna un cambio di passo. Se il film avrà successo, le scuole di cinema e le accademie dovranno aggiornare i programmi, formando professionisti capaci di dialogare con l’IA. Allo stesso tempo, sarà necessario affrontare nuove questioni legali ed etiche: chi detiene i diritti di un’opera creata da un algoritmo? E come si tutelano gli autori umani che forniscono i dati di addestramento?
Per ora resta un dato certo: Critterz rappresenta un esperimento senza precedenti. Nel 2026, quando arriverà nelle sale, non sarà soltanto un film di animazione, ma il simbolo di un possibile nuovo capitolo per l’industria audiovisiva globale.
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