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Stipendi

Quanto si guadagna davvero a scrivere un libro? Ecco lo stipendio di uno scrittore

Tra anticipo, royalties, self-publishing e tasse: i numeri reali di una professione spesso idealizzata

Quanto si guadagna davvero a scrivere un libro? Ecco lo stipendio di uno scrittore

Scrivere è il sogno di molti, ma farne un mestiere è tutta un’altra storia. La figura dello scrittore evoca libertà, creatività e successo, ma la realtà economica è spesso meno romantica. Non esiste uno stipendio fisso, e solo pochi riescono a vivere esclusivamente di libri: la maggioranza affianca la scrittura ad altre attività per mantenersi.

Quando si pubblica con una casa editrice tradizionale, il primo guadagno arriva sotto forma di anticipo, un importo che viene “coperto” con le vendite successive. A queste si aggiungono le royalties, che di norma oscillano tra il 5% e l’8% del prezzo di copertina. In digitale e audiolibri le percentuali possono salire, ma dipende sempre dal contratto.

Negli ultimi anni il self-publishing ha rivoluzionato il settore. Qui i margini per copia venduta sono più alti (anche fino al 70%), ma l’autore deve sostenere di tasca propria i costi di editing, grafica, distribuzione e promozione. Il rischio è maggiore: un libro poco venduto può azzerare gli incassi, mentre un ebook di successo può garantire entrate importanti.

Sul fronte fiscale, in Italia i diritti d’autore vanno dichiarati come reddito. A seconda della continuità dell’attività e del regime fiscale adottato, possono essere classificati come redditi diversi o rientrare nella gestione IVA. Gli autori freelance hanno la possibilità di dedurre spese legate alla professione, ma la situazione resta complessa e variabile.

Guardando al mercato, l’Associazione Italiana Editori segnala per il 2025 un calo del 3,6% nelle vendite rispetto all’anno precedente, con quasi un milione di copie in meno acquistate. Un segnale che rende ancora più difficile pensare di vivere esclusivamente di scrittura.

Un sondaggio ha stimato che chi lavora nell’editoria in Italia percepisce un reddito medio di circa 17.660 euro annui, ma questo dato comprende anche traduttori ed editor. A livello internazionale, studi come quello dell’Authors Guild negli Stati Uniti hanno rilevato che gli autori guadagnano mediamente 2.000 dollari l’anno solo dai libri, con redditi più alti (intorno ai 20.000 dollari) per chi lavora a tempo pieno includendo conferenze, corsi e adattamenti.

In Italia gli anticipi variano molto: dalle piccole case editrici che offrono meno di 1.000 euro, ai grandi gruppi che arrivano a 15.000 euro per autori noti. Importi superiori restano eccezioni.

Diverso è il discorso per i grandi nomi: J.K. Rowling, James Patterson, Stephen King o Danielle Steel accumulano patrimoni milionari grazie a vendite, film e merchandising. In Italia, autori come Elena Ferrante, Roberto Saviano o, nel recente passato, Andrea Camilleri e Umberto Eco, hanno raggiunto traguardi significativi. Ma si tratta di pochi casi, lontani dalla norma.

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