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Curiosità

Ora legale e ora solare: chi le ha inventate e perché esistono ancora

Un’idea nata nel 1700 per risparmiare candele che oggi ci fa risparmiare energia (ma non piace a tutti)

Ora legale e ora solare: chi le ha inventate e perché esistono ancora

Il prossimo 26 ottobre 2025, nella notte tra sabato 25 e domenica 26 ottobre, alle 3:00 del mattino, torneremo ufficialmente all’ora solare. Le lancette dovranno essere spostate indietro di un’ora, permettendoci di dormire un po’ di più ma accorciando la durata della luce serale.
Ma da dove nasce l’idea di modificare l’orario a seconda delle stagioni? E chi ne è stato il ideatore?

Le origini: l’intuizione di Benjamin Franklin

Il concetto di ora legale ha radici nel XVIII secolo. A proporlo per primo fu Benjamin Franklin, politico, scienziato e inventore statunitense, celebre per il parafulmine e le lenti bifocali.
Durante un soggiorno a Parigi nel 1784, Franklin pubblicò una lettera ironica sul Journal de Paris, dove criticava le abitudini dei francesi, inclini a restare svegli fino a tardi e dormire fino a giorno inoltrato.

In modo scherzoso, suggerì di spostare l’orario per sfruttare meglio la luce solare e risparmiare candele. L’idea, pur geniale, non fu presa sul serio e cadde presto nel dimenticatoio.

L’imprenditore che la rese concreta: William Willett

Più di un secolo dopo, nel 1909, l’imprenditore britannico William Willett rilanciò l’idea di Franklin con un approccio pratico. Nei suoi opuscoli, sosteneva che durante l’estate una parte consistente della luce diurna andasse sprecata, e che anticipare l’orario avrebbe comportato un notevole risparmio energetico.

La sua proposta, nota come British Summer Time, trovò appoggio da personalità illustri come Winston Churchill e Arthur Conan Doyle, ma venne approvata solo nel 1916, in piena Prima Guerra Mondiale, quando ridurre i consumi di energia era diventato indispensabile.

L’introduzione dell’ora legale in Italia

Anche l’Italia adottò l’ora legale nel 1916, seguendo l’esempio britannico e per le stesse ragioni legate al risparmio energetico durante il conflitto mondiale.
Negli anni successivi, però, il sistema venne più volte abolito e reintrodotto.

Durante la Seconda Guerra Mondiale, si verificò persino una curiosità storica: nel 1944, con l’Italia divisa tra il Regno d’Italia e la Repubblica Sociale Italiana, i due territori utilizzarono fusi orari diversi.

La situazione si stabilizzò soltanto nel 1966, quando la Legge n. 1144 sancì ufficialmente l’adozione dell’ora legale, anticipando di sessanta minuti l’orario normale. Dal 1996, poi, l’Unione Europea ha uniformato i cambi d’ora in tutti gli Stati membri.

Il ritorno all’ora solare apre ogni anno il dibattito sui pro e i contro di questo meccanismo.
Secondo Terna, tra aprile e ottobre 2025 l’adozione dell’ora legale porterà a un risparmio di circa 330 milioni di kWh, pari a 100 milioni di euro e a una riduzione di 160.000 tonnellate di CO₂ immesse nell’atmosfera.

Tuttavia, diversi studi hanno evidenziato effetti negativi sulla salute, in particolare disturbi del sonno e alterazioni del ritmo circadiano, dovuti all’adattamento dell’organismo al nuovo orario.

Nonostante le discussioni in sede europea sull’abolizione del doppio cambio annuale, per ora il sistema rimane in vigore. Così, anche quest’anno, ci prepariamo a riportare indietro le lancette e ad accogliere giornate più luminose al mattino e tramonti anticipati la sera.

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