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Cinema
12 Ottobre 2025 - 07:56
Il mondo del cinema piange la scomparsa di Diane Keaton, una delle attrici più amate e riconoscibili di Hollywood. L’interprete di “Io e Annie”, film che le valse l’Oscar nel 1978, è morta ieri in California all’età di 79 anni. A diffondere la notizia è stato il magazine People, citando un portavoce della famiglia. Le cause del decesso non sono ancora state rese note.
Nata Diane Hall, Keaton aveva iniziato la sua carriera a teatro prima di debuttare al cinema nel 1970. Il successo arrivò due anni dopo, quando Francis Ford Coppola la scelse per interpretare Kay Adams, la moglie di Michael Corleone (interpretato da Al Pacino) in “Il Padrino” (The Godfather, 1972).
Quel ruolo le aprì definitivamente le porte di Hollywood, rendendola parte integrante della celebre trilogia con “Il Padrino - Parte II” (1974) e “Il Padrino - Parte III” (1990).
La vera consacrazione arrivò con Woody Allen, con cui instaurò un legame artistico e sentimentale destinato a durare nel tempo. L’attrice fu inizialmente scelta per “Provaci ancora, Sam” (Play It Again, Sam), nonostante qualcuno la ritenesse “troppo alta” per il ruolo.
Da lì nacque una collaborazione memorabile: insieme realizzarono sette film, tra cui “Il dormiglione” (1973), “Amore e guerra” (1975), “Io e Annie” (1977), “Manhattan” (1979) e “Misterioso omicidio a Manhattan” (1993).
Allen la definì “il più grande amore della mia vita”, e il pubblico continuò ad amarli anche dopo la fine della loro relazione. Con “Io e Annie”, Keaton vinse Oscar, Golden Globe e BAFTA come miglior attrice protagonista.
Negli anni successivi, Diane Keaton si affermò come una delle interpreti più versatili di Hollywood. Fu protagonista di “In cerca di Mr. Goodbar” (1977), “Spara alla luna” (1982) e “Fuga d’inverno” (1984), ruoli che misero in luce la sua capacità di passare con naturalezza dalla commedia al dramma.
Nel 1981 recitò in “Reds” di Warren Beatty, con il quale ebbe anche una relazione. Il film le valse la seconda nomination all’Oscar e il David di Donatello come miglior attrice straniera.
Una terza candidatura all’Oscar arrivò nel 1997 con “La stanza di Marvin”, dove recitò accanto a Meryl Streep e a un giovane Leonardo DiCaprio.
Negli anni ’90 e 2000, Keaton consolidò la sua immagine di donna elegante, ironica e indipendente. Fu protagonista della commedia cult “Il club delle prime mogli” (1996), insieme a Goldie Hawn e Bette Midler, e del romantico “Tutto può succedere – Something’s Gotta Give” (2003) con Jack Nicholson, che le regalò la quarta candidatura agli Oscar.
Pur non essendosi mai sposata, Keaton ha costruito una vita familiare serena, adottando due figli: Dexter nel 1995 e Duke nel 2000. Oltre a essere attrice, è stata anche regista e produttrice, impegnata nel sostegno a giovani artisti e nel cinema indipendente.
Con il suo stile inconfondibile – completi maschili, cappelli e un sorriso ironico – Diane Keaton ha ridefinito l’immagine della donna moderna nel cinema americano, unendo intelligenza, ironia e autenticità.
La sua carriera, lunga più di cinquant’anni, resta un esempio di talento, libertà e anticonformismo.
Hollywood perde una delle sue voci più sincere, ma il suo spirito continuerà a vivere nei film che l’hanno resa eterna.
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