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Scienza & Tecnologia
14 Ottobre 2025 - 17:25
Stephen Hawkings
Non ha mai vinto un Nobel, ma Stephen Hawking resta una delle menti più influenti della scienza contemporanea. Tra le sue intuizioni più discusse, una in particolare sta tornando d’attualità: quella sull’intelligenza artificiale e i pericoli del suo sviluppo incontrollato.
Hawking riconosceva l’enorme potenziale dell’IA in campi come la ricerca, la medicina e l’industria, ma avvertiva che, se fosse sfuggita al controllo dell’uomo, le conseguenze potrebbero essere catastrofiche. A suo giudizio, l’etica, la sicurezza e la responsabilità dovevano essere al centro del dibattito scientifico e politico, per evitare che il progresso si trasformasse in una minaccia.
Tra le sue previsioni più lucide c’era anche quella sul mondo del lavoro. L’automazione, sosteneva, avrebbe cancellato o trasformato un numero crescente di professioni, non solo manuali o ripetitive, ma anche creative e decisionali. Un cambiamento profondo, oggi visibile con la diffusione dell’intelligenza artificiale generativa, che sta rivoluzionando interi settori produttivi.
Per evitare gli scenari peggiori, Hawking proponeva un’unica via: creare regole chiare e una supervisione etica sullo sviluppo delle macchine intelligenti. Il vero pericolo, spiegava, non è la tecnologia in sé, ma l’assenza di un controllo umano capace di guidarla.
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