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Viaggiare
17 Ottobre 2025 - 19:00
Il panorama mondiale dei viaggi internazionali sta cambiando profondamente e il nuovo Henley Passport Index ne è la conferma. Per la prima volta dopo anni, gli Stati Uniti escono dalla top ten globale dei passaporti più potenti, mentre l’Asia consolida il proprio dominio. Una trasformazione che riflette le nuove dinamiche geopolitiche e l’evoluzione degli equilibri globali.
Secondo i dati di Henley & Partners, basati sulle informazioni della IATA, al primo posto resta Singapore, con un passaporto che consente l’ingresso in 193 Paesi senza visto.
Subito dopo si piazzano Corea del Sud e Giappone, con rispettivamente 190 e 189 destinazioni accessibili.
L’Europa, un tempo protagonista della classifica, ora insegue. A condividere la quarta posizione sono Germania, Lussemburgo, Svizzera, Spagna e Italia, con accesso a 188 Paesi. Seguono, poco più indietro, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Paesi Bassi e Irlanda, a 187.
Il caso più eclatante è quello degli Stati Uniti, scesi al 12° posto insieme alla Malesia, con 180 Paesi accessibili senza visto.
Una flessione dovuta a diversi fattori, tra cui:
la perdita dell’ingresso libero in Brasile;
l’esclusione dal programma di accessi agevolati della Cina;
le modifiche ai sistemi di visto di Papua Nuova Guinea e Myanmar.
A pesare ulteriormente, la recente introduzione del sistema eVisa in Somalia e la decisione del Vietnam di escludere gli USA dal suo gruppo di ingressi senza visto.
Nessuna sorpresa invece in fondo alla classifica: Afghanistan, Siria, Iraq, Yemen e Pakistan restano i Paesi con i passaporti meno accettati al mondo, garantendo l’accesso solo a 24–33 Stati.
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