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Insetti molesti
18 Ottobre 2025 - 00:00
Con l'arrivo dell'autunno, muri e giardini si popolano di decine di cimici asiatiche marroni (Halyomorpha halys) in cerca di riparo dal freddo. Sebbene totalmente innocue per l'uomo e gli animali domestici, questi insetti rappresentano una vera piaga per l'agricoltura italiana, in particolare nelle regioni del Nord-Est dove anche quest'anno si è verificata una vera e propria esplosione demografica.
La cimice asiatica, specie alloctona invasiva originaria di Cina, Giappone e Taiwan, è arrivata accidentalmente in Europa negli anni 2000. I primi esemplari in Italia sono stati segnalati nel 2012 in provincia di Modena, e da allora la diffusione è stata inarrestabile. Il fenomeno mostra recrudescenze periodiche: alcuni anni la presenza è moderata e gestibile, in altri gli esemplari proliferano diventando un flagello per le coltivazioni di frutta, mais e soia.
COME DISTINGUERE LE DIVERSE SPECIE
In Italia sono presenti quattro specie di cimici marmorizzate e quattro di cimici verdi, tutte appartenenti alla famiglia dei Pentatomidi, così chiamati perché il loro corpo visto dall'alto ricorda uno scudo pentagonale. Le differenze principali sono facilmente riconoscibili osservando con attenzione sia gli adulti che gli stadi giovanili.
Le cimici asiatiche presentano una colorazione dorsale marmorizzata grigio-marrone con il bordo esterno dell'addome caratterizzato da bande chiare alternate a bande nere. Anche le antenne mostrano un bandeggio chiaro e scuro distintivo. La cimice verde del sud (Nezara viridula) è invece completamente verde brillante con la porzione anteriore delle antenne munita di bande rossicce. La cimice verde comune (Palomena prasina), specie autoctona europea, presenta il corpo verde con la base membranosa delle ali di color marrone e diventa marrone scuro prima di entrare in diapausa invernale.
Un aspetto importante da ricordare: mai schiacciare le cimici. Che siano verdi brillanti o marmorizzate, quando disturbate emettono un odore acre e persistente prodotto da particolari ghiandole odorigene, difficile da eliminare.
I DANNI ALL'AGRICOLTURA ITALIANA
Le cimici sono insetti fitofagi che si nutrono di tessuti vegetali e linfa delle piante. Con il loro apparato boccale pungente-succhiatore penetrano nei tessuti e iniettano una saliva contenente enzimi che predigeriscono la polpa di frutti e bacche, portandoli alla deformazione fino alla completa marcescenza.
La cimice asiatica è particolarmente vorace: può attaccare oltre 170 specie di piante, tra cui melo, pero e vite. Studi recenti dimostrano che predilige le uve rosse rispetto alle bianche, con particolare predilezione per vitigni come Cabernet e Merlot. L'attacco agli acini influisce negativamente sull'aroma e sul sapore dei mosti, compromettendo la qualità del vino.
La cimice verde del sud attacca principalmente pomodori, provocando necrosi puntiformi e sapore disgustoso, soia e cavoli. In Piemonte e nel Lazio è particolarmente temuta la cimice verde comune, nemica del nocciolo su cui provoca il fenomeno del «cimiciato»: un'alterazione organolettica che rende le nocciole amarognole e disgustose, con gravi perdite economiche per i produttori.
Dal 2020 l'Italia ha autorizzato l'utilizzo della vespa samurai (Trissolcus japonicus), un imenottero parassitoide delle uova che nei Paesi d'origine della cimice asiatica rappresenta il suo principale nemico naturale. Questo approccio di lotta biologica è considerato il più promettente per il controllo a lungo termine della popolazione di cimici, anche se i risultati richiedono tempo per manifestarsi pienamente.
Altri metodi di difesa includono l'uso di reti anti-insetto sui frutteti, particolarmente efficaci ma costose da installare e mantenere. I repellenti naturali e gli insetticidi di sintesi autorizzati vengono utilizzati nei casi più gravi, sempre nel rispetto delle normative ambientali e sanitarie.
Una tecnologia innovativa recentemente sperimentata è il macchinario NIR-HSI, che utilizza raggi infrarossi per rilevare precocemente l'attacco di cimice sui frutti. Gli infrarossi identificano le necrosi già nella fase iniziale, prima che il frutto sia completamente compromesso, consentendo una cernita rapida dei prodotti danneggiati che non vengono così immessi sul mercato.
COME PROTEGGERE LE ABITAZIONI
Per chi trova fastidiosa la presenza delle cimici in casa, esistono alcuni accorgimenti pratici. È importante sigillare fessure e crepe nei muri esterni, installare zanzariere a maglie fitte su finestre e porte, e controllare regolarmente solai e sottotetti dove questi insetti tendono a raggrupparsi. L'aspirapolvere può essere utilizzato per rimuoverle senza schiacciarle, svuotando poi il sacchetto lontano dall'abitazione.
Il fenomeno delle invasioni autunnali di cimici è destinato a ripetersi negli anni a venire, rendendo necessaria una strategia integrata che combini prevenzione, controllo biologico e tecnologie innovative per proteggere sia le coltivazioni che il comfort domestico.
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