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Cucina
12 Novembre 2025 - 22:00
Bastano farina, acqua, sale e lievito per creare uno degli alimenti più amati al mondo. Ogni Paese possiede una propria versione di pane tipico, tramandata di generazione in generazione e profondamente legata alla storia locale.
Che sia croccante o morbido, tondo o allungato, con o senza mollica, il pane è da sempre un pilastro della gastronomia mondiale.
Ma tra le centinaia di varianti esistenti, quale merita il titolo di pane più buono del mondo? A rispondere è Taste Atlas, l’atlante gastronomico globale, che ha stilato la classifica dei 100 migliori pani del pianeta.
Sul gradino più alto del podio troviamo l’India, patria del celebre naan al burro e aglio, eletto pane numero uno al mondo.
Morbido, profumato e irresistibile, il naan è il compagno perfetto dei piatti a base di curry. Viene cotto nel tradizionale forno tandoor, che gli conferisce un aroma unico.
Appena sfornato, viene spennellato con burro fuso e aglio tritato, per un’esplosione di sapore.
Il naan compare in più versioni nella classifica: la versione semplice si trova al settimo posto, mentre il naan al formaggio occupa la 52ª posizione.
L’India domina anche il secondo posto con l’amritsari kulcha, un pane ripieno di patate, cipolle, ricotta e spezie, ricco di gusto.
Segue il roti canai malese, famoso per la consistenza a strati e il contrasto tra croccantezza esterna e morbidezza interna.
Al quarto posto si trova il pan de bono colombiano, piccoli bocconcini dalla forma tondeggiante e dal retrogusto dolce, spesso serviti con cioccolata calda.
Non mancano due specialità portoghesi: il pão alentejano, al sesto posto, caratterizzato da una crosta rustica e un interno soffice, e il bolo do caco, in decima posizione, cotto su pietra lavica e servito con burro alle erbe.
Tra i cento pani selezionati da Taste Atlas, l’Italia brilla con un’unica ma prestigiosa presenza: la piadina romagnola, che si piazza all’ottavo posto nella classifica mondiale.
Emblema della cucina dell’Emilia-Romagna, la piadina è un simbolo della tradizione contadina italiana.
Perfetta da farcire con salumi, formaggi e verdure, ha ottenuto nel 2014 il riconoscimento di Indicazione Geografica Protetta (IGP).
Le ricette variano da città a città: nel riminese la piadina è più sottile, mentre nelle zone di Forlì e Cesena è leggermente più spessa.
Le prime tracce scritte risalgono al 1371, nella Descriptio Romandiolae del cardinale Anglico de Grimoard, e persino Giovanni Pascoli la definì “il cibo nazionale dei Romagnoli”.
Naan al burro e aglio – India
Amritsari kulcha – India
Roti canai – Malesia
Pan de bono – Colombia
Parotta – India
Pão alentejano – Portogallo
Naan – India
Piadina romagnola – Italia
Pão de queijo – Brasile
Bolo do caco – Portogallo
Che provenga dalle strade dell’India o dai forni delle case italiane, il pane resta un linguaggio comune che unisce culture, popoli e sapori.
Ogni fetta racconta una storia di tradizione, di famiglie e di territori.
E anche se l’Italia compare con un solo rappresentante nella top 10, la piadina romagnola conferma ancora una volta il prestigio della cucina italiana nel mondo.
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