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Economia
24 Dicembre 2025 - 16:00
Durante le festività natalizie, molte amministrazioni locali italiane investono cifre significative per trasformare strade e piazze in scenari suggestivi. Luminarie, decorazioni, mercatini e iniziative culturali rappresentano una voce di spesa rilevante per i bilanci comunali. Secondo un’analisi condotta da Jfc, società specializzata in consulenza turistica e territoriale, la spesa complessiva sostenuta dai Comuni italiani per il Natale raggiunge quota 397,4 milioni di euro.
Sono 5.084 le amministrazioni coinvolte, pari a circa il 64% dei Comuni italiani, che hanno destinato risorse a eventi e allestimenti natalizi. La parte più consistente del budget, circa 274 milioni di euro, è stata impiegata per illuminazioni artistiche, addobbi, alberi di Natale e spettacoli. A questa cifra si aggiungono 98,5 milioni per il personale comunale impiegato (tecnici, operai, impiegati) e 24,9 milioni per i consumi energetici.
Tenendo conto delle dimensioni demografiche, emerge una classifica piuttosto variegata. Napoli guida la graduatoria nazionale con un investimento di 4,8 milioni di euro, destinati a luci, eventi e mercatini. Al secondo posto si colloca Sassari, con 2,3 milioni, seguita da Trieste e Messina, entrambe oltre 1,3 milioni, mentre Siena chiude il gruppo delle prime cinque con circa 1,1 milioni di euro.
Anche Roma, Milano e Firenze rientrano tra le città che investono maggiormente nel periodo natalizio, ma quantificare con precisione la spesa risulta complesso. Come spiegato da Massimo Feruzzi, amministratore unico di Jfc, in questi casi gli investimenti sono spesso distribuiti tra municipi, associazioni e realtà no profit, rendendo difficile una valutazione unitaria.
Tra le città con più di 100mila residenti, oltre ai nomi già citati, spiccano Reggio Calabria, Rimini e Forlì, che destinano al Natale circa 770mila euro ciascuna. Più contenuti, invece, gli investimenti di Cagliari (circa 220mila euro), Ravenna e Foggia, entrambe sotto i 200mila euro, mentre Latina si ferma intorno ai 134mila euro.
Nella fascia intermedia si distingue Udine, che spende circa 320mila euro. Seguono Cesena e Treviso, attorno ai 270mila euro, Ancona con 247mila euro e Viterbo, che registra una spesa più contenuta di circa 170mila euro.
Nei centri con una popolazione compresa tra 20mila e 60mila abitanti si notano investimenti spesso superiori alla media. Oltre a Siena, già citata, emergono Trani (585mila euro), Cervia (450mila), Ostuni (330mila), Frosinone (290mila) e Macerata (220mila). Secondo l’analisi, si tratta in molti casi di località a forte vocazione turistica, dove il Natale diventa uno strumento per aumentare l’attrattività.
Tra i Comuni sotto i 20mila residenti figurano Finale Ligure (115mila euro), Montelupo Fiorentino (50mila), Rho (36mila) e Riva Ligure, che investe poco più di 23mila euro.
Nonostante l’elevato numero di amministrazioni coinvolte, Feruzzi sottolinea che solo circa 280 Comuni riescono effettivamente ad attirare visitatori disposti a fermarsi almeno una notte. In molti casi, secondo l’esperto, le spese natalizie non producono un reale ritorno turistico e rispondono più a scelte politiche che a strategie di sviluppo territoriale.
Un altro dato rilevante riguarda le coperture finanziarie: solo il 31,2% della spesa totale è sostenuto da sponsor. Inoltre, oltre il 70% di queste risorse proviene da enti collegati agli stessi Comuni – come società partecipate o fondazioni locali – mentre meno di un terzo arriva effettivamente da aziende private.
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