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Natale nel mondo: tradizioni, leggende e curiosità da ogni angolo del pianeta

Dalle scope nascoste in Norvegia ai barbecue australiani, un viaggio tra usanze natalizie sorprendenti che raccontano culture, climi e storie diverse unite dallo stesso spirito di festa

Natale nel mondo: tradizioni, leggende e curiosità da ogni angolo del pianeta

Il Natale è una delle feste più celebrate al mondo, ma non ovunque si vive allo stesso modo. Ogni paese custodisce tradizioni uniche, spesso curiose, che affondano le radici nella storia, nella cultura e persino nella geografia del territorio. Questo accade perché, nel corso dei secoli, il cristianesimo si è diffuso integrandosi con riti pagani preesistenti, adattandosi ai climi e alle usanze locali.

Così, mentre in molte parti del mondo il Natale profuma di neve, camini accesi e cioccolata calda, in altre coincide con l’estate e si festeggia tra spiagge, barbecue e mare. Anche simboli che per noi sembrano imprescindibili, come l’albero di Natale, in alcuni paesi vengono sostituiti con piante locali. Le differenze sono tante, ma il desiderio di stare insieme e celebrare non cambia mai.

Quando si pensa al Natale, è impossibile non immaginare Babbo Natale e le fredde atmosfere del Nord Europa. Proprio qui, tra Norvegia, Svezia e Finlandia, sopravvivono alcune delle tradizioni più particolari.

In Norvegia, ad esempio, la notte della vigilia si nascondono le scope. Secondo un’antica leggenda, infatti, le streghe potrebbero rubarle per volare e portare scompiglio durante la notte di Natale. Per sicurezza, meglio non lasciarle in vista.

In Svezia, invece, il Natale ruota attorno a una capra. A Gävle, dal 1966, viene costruita ogni anno una gigantesca capra di paglia, la celebre Gävlebocken. Questo animale non è scelto a caso: prima dell’arrivo di Babbo Natale, era proprio la capra a portare i doni ai bambini, e ancora oggi una sua versione in miniatura viene spesso posta sotto l’albero.

In Finlandia, la vigilia di Natale è sinonimo di sauna. Considerata un rituale di purificazione, viene condivisa con tutta la famiglia. Secondo la tradizione, durante le feste anche gli spiriti degli antenati visitano le saune, motivo per cui l’ultimo a uscire deve lasciarle pulite e accoglienti.

Spostandosi nel resto del continente, il Natale continua a sorprendere.

Nel Regno Unito, le tavole natalizie sono decorate con i Christmas crackers: piccoli pacchetti a forma di caramella che, una volta tirati alle estremità, si aprono rivelando scherzi, poesie o piccoli regali.

In Francia, soprattutto in Provenza, la vigilia di Natale si conclude con ben 13 dolci, simbolo di Gesù e dei dodici apostoli. Mandorle, fichi secchi, datteri e diversi tipi di nougat non possono mancare, e assaggiarli tutti è considerato di buon auspicio.

In Germania, tra le decorazioni dell’albero può nascondersi un cetriolo di vetro, il Weihnachtsgurke. Chi lo trova la mattina di Natale riceve un regalo extra ed è destinato a un anno fortunato.

Decisamente più inquietante è il Natale in Austria, dove il protagonista è il Krampus, una figura demoniaca che accompagna San Nicola la notte del 5 dicembre. Mentre il santo premia i bambini buoni, il Krampus spaventa quelli cattivi con catene e maschere terrificanti.

In Spagna, il Natale vero e proprio per i bambini arriva il 6 gennaio con i Re Magi. La sera prima, le scarpe vengono lasciate fuori dalla porta insieme ad acqua e cibo per i cammelli, mentre nelle città sfilano grandi parate.

In Catalogna, invece, i protagonisti sono decisamente originali. Dall’8 dicembre i bambini si prendono cura di un ceppo di legno decorato, il Caga Tió. Lo nutrono, lo coprono e la sera della vigilia lo colpiscono con un bastone cantando canzoni tradizionali, finché sotto la coperta non compaiono dolci e piccoli regali.

Nel resto del mondo il Natale assume forme ancora diverse.

In Australia, dicembre è piena estate: Babbo Natale arriva in costume da bagno, le renne diventano canguri e le famiglie festeggiano con barbecue in spiaggia.

In Canada, a Toronto, il Natale è segnato dalla parata di Santa Claus, la più antica al mondo, nata nel 1905. Carri allegorici e bande musicali animano le strade anche con temperature rigidissime.

In Giappone, invece, il piatto simbolo del Natale è il pollo fritto. Tutto nasce da una campagna pubblicitaria di KFC degli anni ’70, che ha trasformato questa abitudine in una vera tradizione. Qui il Natale non è religioso, ma resta un’occasione per scambiarsi regali e dimostrare affetto.

Infine, in Venezuela, la mattina di Natale si va a messa sui pattini a rotelle. A Caracas e in altre città le strade vengono chiuse per permettere a tutti di raggiungere le chiese pattinando, dando vita alla suggestiva Patinata.

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