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Moda etica a Torino
17 Giugno 2025 - 16:09
Entrare da Lamera, in via Garibaldi 45 a Torino, è un po’ come fare un salto nel tempo, ma senza mai perdere il passo con l’eleganza e l’attualità della moda di oggi. Qui, dal 1951, si parla il linguaggio della qualità, dei filati scelti con cura e delle relazioni umane coltivate con rispetto.
Il negozio, che oggi porta avanti con passione Laura Marangoni, è un esempio raro di continuità e coerenza in un mondo in costante trasformazione. Lamera nasce come bottega specializzata in filati e produzione di maglieria. Col passare degli anni, il laboratorio è scomparso ma non la competenza: oggi il negozio si occupa di commercio di maglieria confezionata, ma conserva intatta tutta la sapienza accumulata in decenni di lavoro sulle fibre, sui punti, sulle mani che sanno creare.
“Abbiamo scelto di mantenere alta l’attenzione per la qualità — racconta Laura — selezionando quelle aziende italiane che sanno rendere agile e versatile la loro media dimensione coniugando nei loro brand moda e qualità manifatturiera. Non è solo una questione di qualità, ma anche di etica legata a tutta la filiera del prodotto”.
Non è un caso che alcune delle eccellenze in vendita da Lamera siano veri gioielli della manifattura: come la maglieria Gittoria, con capi esclusivi prodotti interamente in azienda e rifiniti con attenzione minuziosa, o la camiceria Mabelli, a chilometro zero, nella prima cintura torinese, simbolo di una sartorialità che non accetta compromessi.
Il negozio, dedicato esclusivamente all’abbigliamento femminile, ha un’anima familiare che si riflette anche nella storia personale di chi lo gestisce. Tra i punti di forza della boutique c’è la possibilità di un dialogo diretto con i titolari delle aziende produttrici: una rarità che consente anche piccole modifiche sui modelli a partire dai campionari, per venire incontro alle esigenze della clientela che cerca capi non solo belli, ma adatti davvero alla propria vita quotidiana.
In un’epoca di globalizzazione e omologazione, Lamera si distingue anche per una precisa scelta etica: favorire realtà italiane con cui esista un rapporto di fiducia e rispetto. “Per noi è importante non solo ciò che vendiamo, ma anche come viene prodotto”, sottolinea Laura.
Il risultato è un negozio “vecchio stile” nel senso più nobile del termine: un luogo dove si instaura un rapporto di fiducia, dove il cliente è ascoltato e seguito con attenzione, dove si respira ancora l’aria delle vere botteghe.
Non a caso, Lamera è stato accolto nell’albo EPIC — Esercizi di Prossimità di Interesse Collettivo — istituito dalla Città di Torino per valorizzare i negozi storici e di vicinato con oltre 45 anni di attività alle spalle.
In un centro città che cambia, resistere è anche un atto di bellezza. E Lamera, con le sue maglie morbide, i suoi tessuti curati e le sue scelte etiche, lo fa con stile.
Elisabetta Lugli
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