l'editoriale
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LA POSTA DEI LETTORI
07 Ottobre 2023 - 18:47
«Senza un nuovo censimento
non conosciamo la realtà»
Egregio Dott Fossati, ho assistito alla trasmissione di Porta a Porta del giornalista Bruno Vespa del 4 ottobre, il quale intervista il senatore Matteo Renzi , sulla sentenza del giudice di Catania, argomento attuale del dibattito. Le opinioni dei presenti mi hanno messo molti dubbi sulla capacità dei politici di leggete la realtà. Non so che titoli di studio abbiano. Ma certamente non hanno studiato la matematica, che li aiuterebbe a programmare. Ma per programmare il futuro occorre analizzare il presente con la dinamica del passato. Mi spiego. Se dal 2011 non si fanno più censimenti della popolazione, come facciamo a sapere la dinamica demografica della popolazione, e come facciamo a sapere quante persone sono presenti sul territorio italiano e a quali etnie appartengono, se sono occupate oppure no. Quante abitazioni ci sono, e quante sono occupate stabilmente. Quante industrie abbiamo e quanti occupati. Quanti banche scolastici e quanti studenti. Quanti letti di ospedale e quanti ricoverati. Quante strade abbiamo , quante ferrovie e quante navi da trasporto, quante imbarcazioni pescherecci abbiamo, ecc. Questi dati, elencati a mo’ di esempio , permetterebbero ai politici di non dire co se non corrette. Ma soprattutto in merito ai migranti potrebbero smettere di dire che questi signori sono indispensabili all'economia e alle casse dell'INPS. Secondo Renzi vanno accolti, mandati a fare formazione e poi inseriti nel mercato del lavoro. Mi chiedo: ma ne abbiamo di centri di formazione? Come mai abbiamo una disoccupazione nostra del 12%. E se non riusciamo a soddisfare i nostri disoccupato , come facciamo ad inserire quelli che arrivano. Non è più corretto che prima di parlare e proporre cose inattuabili si facesse un esame di conoscenza. Capirebbe che la matematica non è una opinione.
Cosimo Golia
L’opinione
L’elisir salvifico
e i tanti malori
Gentile direttore, in merito alla lettera della signora Fulco, da voi pubblicata, non posso che condividere il pensiero critico espresso riguardo ai mezzi elettrici, assolutamente da bocciare per insicurezza e inadeguatezza. Ma non nascondiamo la sola verità, riguardo alla tragedia avvenuta. Tutto ciò è avvenuto non per il guard rail, che sicuramente va sostituito in modo adeguato, ma per il malore improvviso occorso al povero e incolpevole autista. Per fortuna, tanta gente comincia a farsi domande e a capire che tutti questi malori improvvisi che stanno avvenendo continuamente, hanno una correlazione con l’elisir salvifico, tanto osannato e propagandato. La verità trionfa sempre è solo questione di tempo!! Cordiali saluti.
Mario Venturello
pensiero unico
Il dissenso
soffocato
Nella nostra storia ci sono stati periodi in cui il dissenso era presente nella vita quotidiana di tutti i giorni. Sui posti di lavoro, nelle piazze, nelle Università’ motore per le lotte di classe. ‘’Dissenso’’ si serviva della rivoluzione, della contestazione, della opposizione. Era presente in termini religiosi, anarchici, nazionali, morali. Si presenta come inquietudine o come certezza della vittoria finale. Nella storia passata è stato sempre presente. Oggi il dissenso è solitario, isolato, soffocato. Non ti permettono di pensare, di agire secondo coscienza. Incredibile e doloroso che si debba allineare ad un pensiero unico: politico, sanitario, commerciale. Dove le persone non possano decidere in coscienza di ciò che è giusto o sbagliato. Si è creata paura e terrore per ogni dubbio. Il dissenso è un bisogno naturale ( prima che morale) di restare uomini.
Antonio Scermino
mobilità
La campagna
pedonalizzata
Torino pedonalizzerà via Roma entro il 2026? La campagna di Brevigliasco resta pedonalizzata, come adesso, ma solo per scelta di passeggiata. Via libera alle auto!
Nonno Abeffardo
Mense
Perché a Roma
costano meno?
Egregio Fossati, ho letto di quanto costano le mense a Roma (2 euro) a differenza di Torino (6 euro e 30). Vorrei che qualcuno ci spiegasse perché.
Gianni Perosino
Differenze
Autobus in fiamme
e auto da buttare
I vecchi bus che inquinano, e a volte si incendiano, continueranno a circolare in Torino almeno fino al 2024, quando si spera arrivino quelli nuovi, grazie alla legge apposita. Nel frattempo, tu rischi di dover rottamare la tua nuova auto diesel Euro5.
Il vecchio tarlo
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