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IL CASO

Torino, attivisti cercano di impedire il convegno dei Pro-vita

Proteste al San Giuseppe contro le posizioni pro-vita, mentre l'assessore regionale denuncia un clima di odio crescente

Torino, attivisti cercano di impedire il convegno dei Pro-vita

Un nuovo capitolo del dibattito sull'aborto si è aperto oggi a Torino, dove il Teatro San Giuseppe è stato al centro di una contesa tra le associazioni pro-vita e i sostenitori della legge 194, che garantisce il diritto all’aborto. In occasione di un convegno organizzato da FederVita Piemonte, con relatori come Mario Adinolfi e Maurizio Marrone, un nutrito gruppo di attiviste femministe ha cercato di ostacolare l'ingresso al teatro, causando un ritardo nell'inizio dell'evento di oltre due ore.

La tensione è stata palpabile, con la polizia e i carabinieri schierati a protezione dell’area. Nonostante le misure di sicurezza, alcune attiviste hanno tentato di entrare, ma sono state fermate. Sui muri circostanti, sono apparsi insulti indirizzati a Marrone e Adinolfi, mentre le manifestanti si sono sentite derise, con etichette come "esaurite e indiavolate".

L’assessore regionale alle Politiche Sociali Maurizio Marrone ha condannato con fermezza le minacce e l’atmosfera di ostilità, attribuendo la responsabilità a “strumentalizzazioni” da parte di figure politiche. Ha chiesto una presa di posizione chiara da parte del PD, M5S e AVS contro la violenza, sottolineando che tali eventi sono il frutto di un clima di odio crescente.

Le attiviste hanno contestato il contenuto del convegno, in particolare l'intervento di Adinolfi, che proponeva come "superare la legge 194", un titolo che ha suscitato forte indignazione. Fuori dal teatro, i cori e le urla hanno scandito la protesta, evidenziando l’intensità del dissenso.

Anche Augusta Montaruli, vicecapogruppo di Fratelli d’Italia, ha espresso preoccupazione per la “campagna d’odio” orchestrata contro misure a sostegno della maternità. Ha avvertito che le minacce di morte rappresentano un segnale allarmante e ha esortato i partiti a prendere una posizione forte e unitaria.

Le scritte minacciose sui muri del teatro hanno aggiunto un ulteriore elemento di tensione a una discussione già infuocata. La questione dell’aborto continua così a polarizzare il dibattito pubblico, rivelando le profonde divisioni nel panorama politico e sociale italiano.

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