Cerca

Ambiente e biodiversità

Scoiattoli grigi al Parco del Valentino: un'invasione che minaccia la natura

Dai parchi torinesi al resto d'Italia, lo scoiattolo grigio minaccia la sopravvivenza degli scoiattoli rossi e l'equilibrio degli ecosistemi locali

Scoiattoli grigi al Parco del Valentino: un'invasione che minaccia la natura

Chiunque abbia fatto una passeggiata tra i viali del Parco del Valentino, sul lungo Po torinese, si sarà accorto della vivace presenza di piccoli roditori grigi che saltano tra i rami o curiosano nei pressi delle panchine. Sembrano creature innocue e amichevoli, ma dietro quell’aspetto tenero si cela una delle minacce più gravi alla biodiversità urbana: lo scoiattolo grigio (Sciurus carolinensis).

Originario del Nord America, questo animale è stato introdotto in Europa per errore e, nel caso dell’Italia, per una leggerezza diplomatica: nel 1948 alcuni esemplari furono donati dall’ambasciatore statunitense al parco di Candiolo, nei pressi di Torino. Scappati dopo poche settimane, gli scoiattoli grigi hanno trovato nel Piemonte un habitat ideale, diffondendosi rapidamente in tutta la regione e successivamente anche in Lombardia, Veneto, Liguria, Umbria e Marche.

Secondo l’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN), lo scoiattolo grigio è tra le 100 specie aliene più invasive al mondo. La sua presenza, apparentemente pacifica, nasconde gravi conseguenze ecologiche.

Primo fra tutti, il danno arrecato allo scoiattolo rosso europeo (Sciurus vulgaris), che sta letteralmente scomparendo dai nostri boschi e parchi. Oltre a essere più vorace — consuma fino a nove volte il cibo di un esemplare rosso — il grigio si mostra più aggressivo, arrivando a ostacolare la riproduzione dei cugini autoctoni. Ma non è tutto: è anche portatore sano di un parassita intestinale, lo Strongyloides robustus, che risulta letale per lo scoiattolo rosso.

L’impatto non si limita al mondo degli scoiattoli. Il grigio danneggia gli ecosistemi forestali: si nutre anche di uova di uccelli, nidiacei e perfino anfibi come le rane, riducendo drasticamente le popolazioni di altre specie e alterando catene alimentari consolidate. 

Il rischio, avvertono gli esperti dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Umbria e Marche, è che l'espansione dei grigi continui senza freni, raggiungendo anche il sud Italia. È quindi urgente pensare a strategie concrete per contenerne la diffusione.

Dal 2011 è attivo il progetto Rosso Scoiattolo, finanziato dal programma europeo Life+, che si occupa del monitoraggio delle popolazioni rosse e della protezione degli habitat naturali. Parallelamente, sono in discussione interventi più drastici contro i grigi. Tra le opzioni c’è la cattura seguita da eutanasia, metodo che ha sollevato un acceso dibattito tra ambientalisti e animalisti. In alternativa, si propone la sterilizzazione, ma questa pratica è onerosa, complessa da attuare su larga scala e non priva di rischi per gli animali stessi.

La questione dello scoiattolo grigio è il simbolo di un problema più grande: la gestione delle specie alloctone e il fragile equilibrio tra etica, ecologia e tutela della biodiversità.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Logo Federazione Italiana Liberi Editori L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.