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Il progetto
19 Giugno 2025 - 06:00
Chiuso l’accordo con la Commissione Europea: cofinanzierà la Torino - Lione, il grande corridoio ferroviario che collegherà Italia e Francia, scavando sotto le Alpi.
E saranno incluse anche le tratte di accesso ai nodi urbani. Entro un massimo del 50%. E’ l’accordo che il presidente della delegazione italiana della Commissione intergovernativa franco-italiana (Cig) Paolo Foietta è riuscito a “strappare” ieri mattina, in occasione della 68esima riunione intergovernativa franco - italiana per il progetto Torino - Lione, all’Europa. «Ci lavoriamo dal 2020. E’ un atto di programmazione giuridico, il primo in Italia - racconta Foietta - per la Torino - Lione in tutte le sue parti. Includendo, cioè, anche la sezione frontaliera e i nodi urbani, come il tunnel di collegamento tra Porta Nuova e Porta Susa, liberando tante risorse che possono essere destinate ad altro». Non solo l’area transfrontaliera, quindi, ma anche i progetti “in casa”.
L’atto, quindi, potrebbe spianare la strada ai futuri finanziamenti. «I francesi erano un po’ meno felici, ma chiudere l’accordo era l’unico modo per liberare delle risorse importanti», aggiunge Foietta.
Lo sblocco della mini-tav
Dopo l’approvazione del nuovo tratto Bussoleno - Orbassano lo scorso aprile - dal costo di 3,2 miliardi - arriva anche l’annuncio, pochi giorni fa, dello sblocco dell’Autostrada ferroviaria alpina (Afa), la «mini-tav» a bassa velocità, che dal 2003 a oggi ha garantito il trasporto merci su rotaia, in attesa della realizzazione della “vera Tav”. Era chiusa dallo scorso 21 aprile per il mancato «riconoscimento degli importi dovuti per le prestazioni rese fino alla suddetta data», aveva motivato Afa. Ma dal prossimo autunno si ripartirà grazie ai 5 milioni complessivi messi in campo da Italia e Francia (2,5 a testa). Questo consentirà l’attività del passante ferroviario del Frejus per almeno un altro anno. «Siamo contenti di essere riusciti a far ripartire Afa. Non si lascia a casa nessuno. La ripartenza garantirà lavoro alle più di 100 persone impegnate nel ramo logistico», ha dichiarato in occasione della riunione l’assessore regionale Enrico Bussalino. Soddisfatta anche la consigliera regionale Nadia Conticelli (Pd): «Nel mese di aprile avevo presentato un’interrogazione urgente in merito alla chiusura improvvisa dell’Afa, che rappresenta uno snodo fondamentale dal punto di vista della sostenibilità ambientale e della logistica merci tra Italia e Francia», ricorda.
I lavori
L’avanzamento del tunnel da 164km complessivi - compresi i suoi snodi - come dai dati snocciolati dal direttore generale aggiunto di Telt Maurizio Bufalini sarebbe «del 26%. In totale ultimati 42km, di cui 17 sul tunnel base». Solo un 1% in più rispetto allo scorso anno, quando i numeri erano: 25% del totale delle gallerie, con 39km completati. Ma col battesimo lo scorso aprile delle cinque nuove frese di lavoro è prevista un’accelerazione.
Gli atti vandalici
Ancora qualche resistenza sul fronte dei No-Tav. «E’ cambiata la forma delle proteste - dice Foietta - più piccole e volte a spaventare le imprese. La novità è che stavolta sono anche sul lato francese». Atti in seguito ai quali - anche con assicurazione - non si riacquisisce il 100% dei soldi. Ma Telt si starebbe occupando anche di questo: «Stiamo lavorando per attivare un fondo che copra le eccedenze non coperte», dice.
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