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I grandi gialli del Piemonte

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UN OMICIDIO “PER SBAGLIO”

Il «delitto più anomalo mai avvenuto a Torino negli ultimi dieci anni»: così lo descrisse il cronista di Stampa Sera, narrando l’uccisione di Sergio Brigo, 64 anni, raggiunto dai colpi di proiettile verso le 18,30 del 12 agosto 1991. La vittima, un uomo tranquillo, camminava insieme alla moglie ed alla suocera in via Boccardo quando il killer gli ha esploso contro quattro colpi di pistola 7,65, ad un metro di distanza. Brigo è morto in un minuto.

Il luogo dell’omicidio era dunque via Boccardo, all’angolo con corso Venezia, ai margini di borgata Vittoria, in un luogo oggi molto diverso da quello che era nel 1991, anno in cui si svolse questo omicidio. Infatti, l’intera area è completamente trasformata, grazie all’interramento dei binari della Torino-Milano; un tempo, tuttavia, qui c’era ancora il vecchio trincerone ferroviario.

Il 17 settembre 1991, venne accusato del delitto il taxista Fortunato Lorenzo che, secondo una prima ricostruzione, avrebbe ucciso “per sbaglio” il pensionato credendolo un’altra persona: nella fattispecie, il medico di famiglia “reo” di non aver salvato la moglie dal cancro. Una vicenda doppiamente tragica: il taxista infatti si suicidò dandosi fuoco sulla tomba della moglie, ad Altessano. In un primo momento, si credette che quel gesto fosse stato compiuto per il rimorso di aver commesso un tragico errore. E tuttavia, una successiva perizia lo scagionò: era il 6 gennaio 1993. Ad oggi, dunque, l’assassino del tranquillo pensionato non ha ancora un nome.
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