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14 Gennaio 2022 - 08:19
Ha baciato sulla bocca una bambina di 4 anni in piazza Castello ed è lo stesso uomo che il 27 dicembre era stato fermato dalla polizia dopo che, nudo e armato con un coltellaccio, aveva minacciato i passanti. Il video di quella scena aveva fatto il giro del web. Il secondo episodio è avvenuto il 9 gennaio. Una volante del commissariato Centro ha arrestato lo straniero. La vicenda è stata denunciata ieri dal Siulp. Il leader del sindacato di polizia Eugenio Bravo, ripercorre i vari episodi di cui l’uomo, 25 anni, marocchino, si è reso protagonista. «Lo straniero - denuncia il Siulp - era già stato ospitato al Cpr per essere rimpatriato. Aveva tentato il suicidio e per questo era stato rimesso in libertà mesi prima dell’episodio di dicembre». Dopo quell’arresto, era stato scarcerato con l’obbligo di firma (in passato gli era stata imposta la stessa misura ma non era stata rispettata). Il 9 gennaio il nuovo fermo per un episodio per il quale l’uomo risulta recidivo: a Bologna aveva fatto una cosa identica con una bambina di 3 anni. «Probabilmente questo individuo avrà bisogno di assistenza medica e, tuttavia, venuta meno l’espulsione dal Cpr, il dettato normativo dovrebbe poter consentire che soggetti del genere non diventino un pericolo per i cittadini », ha concluso Bravo. Quel che è certo che lo straniero è riuscito sempre a farla franca, proprio grazie alle complesse normative che regolano le espulsioni e che spesso offrono, come in questo caso, una via d’uscita al rimpatrio certo. Il tentativo di suicidio, come detto e come ha sottolineato lo stesso sindacato di polizia Siulp, ha consentito a marocchino di rimanere in Italia. Di passare dal Cpr di corso Brunelleschi, al carcere e poi ritornare libero per colpire di nuovo. Una vicenda scabrosa che il Siulp ha voluto portare a conoscenza dei cittadini, altrimenti sarebbe stata relegata nel mattinale che la polizia non ha diffuso. Come ha evidenziato Eugenio Bravo, appare verosimile ipotizzare che ora l’autore della violenza possa lasciare il carcere per seguire un progetto di recupero psichiatrico, essendo affetto da inequivocabili disturbi. Insomma, una triste e drammatica vicenda che supera i confini della criminalità comune.
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