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Fuga di gas paralizza il centro: «Poteva esplodere il palazzo»

Fugadigas
Le cause sono tutte da accertare, quelle che hanno prodotto una fuga di gas giovedì sera nel cuore della città e un incendio al quarto piano di un palazzo al civico 1 di via Pietro Micca. Erano le 23 quando sono giunte le prime autopompe, le autoscale e gli uomini del Nbcr dei vigili del fuoco. L’intera zona è stata transennata, l’odore acre del gas era intenso e dall’appartamento usciva un fumo denso. Due famiglie sono state portate in salvo e calate dall’alto dai pompieri: «Un’esperienza terribile, poteva scoppiare tutto», hanno detto alcuni di loro, ma l’intervento tempestivo ha consentito che non vi siano stati feriti e intossicati.

Il lavoro dei vigili del fuoco, però, è proseguito per tutta la notte e per buona parte della giornata di ieri perché il gas, che sarebbe fuoriuscito dalla condotta principale in strada e da almeno una delle colonne montanti del palazzo, avrebbe creato bolle all’interno di alloggi e negozi. Per tale motivo, per bonificare gli ambienti ed evitare le esplosioni, tutti gli alloggi, i negozi e le cantine dell’intero caseggiato sono rimaste off limits fino all’esaurimento delle verifiche da parte dei pompieri. L’intera area da via XX Settembre fino a piazza Castello, all’angolo con via Roma, sotto i portici, è stata transennata. Bus e tram sono stati deviati, la zona è stata chiusa al traffico.

Le squadre di Iren e Italgas hanno lavorato per controllare l’intera tubatura, all’interno del palazzo e in strada: «Ci hanno detto che restermo chiusi per tutto il giorno», hanno spiegato i commercianti. Inoltre, per consentire di lavorare in sicurezza, è stata interrotta l’erogazione di gas e di energia elettrica negli isolati interessati, tra le vie Pietra Micca e Viotti. I tecnici hanno anche provveduto alla verifica della rete fognaria, dove il gas è penetrato e anche lì avrebbe potuto creare bolle e insaccamenti molto pericolosi. Al termine della giornata di ieri, la viabilità è stata ripristinata in parte, ma già da oggi dovranno cominciare dei lavori sulla condotta del metano che è stata danneggiata.

Restano tre gli enigmi da risolvere: il perché il tubo portante si sia rotto permettendo così la fuoriuscita del gas (forse a causa di «un’anomalia delle linee elettriche», ha spiegato in serata un tecnico Italgas); per quale motivo siano seguite piccole perdite sulle colonne montanti e, infine, come l’incendio sia scaturito, senza peraltro e per fortuna, creare danni particolarmente ingenti. Certo è che le fiamme non si sono propagate in altri alloggi e piani del palazzo solo ed esclusivamente grazie al tempestivo intervento dei pompieri.
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