Cerca

I grandi gialli del Piemonte

GialliTorino
Nel febbraio 1912 quattro giovani garzoni fabbri rubarono alcuni fiaschi e bottiglie di vino dalla cantina del signor Giovanni Rastelli, avvocato e deputato al parlamento, in una casa di via Botero n. 14. Erano bottiglie di qualità, di gran pregio. L’onorevole Rastelli le teneva nascoste in un angolo della sua cantina, che trovò forzata e le bottiglie sparite.

Apprendiamo dalla cronaca del tempo: «La cantina dell’egregio onorevole, come molte di questo mondo, è sotto terra, e sotto terra, nella stessa casa di via Botero, n. 14, è pure una bottega da fabbro. Ivi erano impiegati nella qualità di garzoni quattro giovinetti. Michele Rapelli, Filippo Coggiola, Vincenzo Pidello e Clemente Ferrero. Costoro un giorno dell’estate scorsa, che più degli altri invitava ai dolci ozi del loro sotterraneo, vagando di qua e di là scoprirono che una porta della loro bottega immetteva appunto lungo il corridoio proprio di fronte alla famosa cantina dell’onorevole».

I ladri furono dunque scoperti, ma le bottiglie da collezione non tornarono più indietro. Pare che i ladruncoli brindarono alla salute di Giovanni Rastelli; il quale, venuto a conoscenza del fatto, perdonò i ladruncoli. Anche il tribunale fu dunque mite e condannò gli autori del misfatto a 5 mesi e 25 giorni di reclusione; Coggiola, in quanto minore, ad appena 3 mesi e 15 giorni. Pene troppo severe? Per gli standard del tempo furono addirittura troppo miti…
Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Logo Federazione Italiana Liberi Editori L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.