Si inasprisce la lotta alla malamovida generata dai minimarket in periferia. I controlli dei vigili urbani si sono fatti più intensi in seguito all’approvazione da parte del consiglio comunale di una mozione che sancisce il divieto di vendita di alcolici dopo le 21. «Per applicare le limitazioni orarie utilizzeremo lo strumento dell’ordinanza sindacale» spiega l’assessore comunale al Commercio, Paolo Chiavarino. Ma a monte, «è necessaria una approfondita operazione di accertamento degli illeciti» chiarisce il membro della giunta Lo Russo.
E allora via ad appostamenti dei vigili, fotografie, video, monitoraggi... «Stiamo procedendo, esercizio per esercizio, a una fase istruttoria che consenta di predisporre l’ordinanza» fa sapere il comandante dei vigili Roberto Mangiardi. «Innanzitutto, facciamo dei rilievi sulla conformazione dell’esercizio commerciale - prosegue -. Dopodiché, produciamo una documentazione fotografica che evidenzi come i generi alimentari siano minoritari rispetto agli alcolici sugli scaffali». Si tratta di una attività di osservazione «fatta in più sere», specifica il comandante in commissione consiliare, «circa la qualità e quantità dei prodotti che vengono venduti dopo una certa ora».
Essendo i minimarket considerabili come esercizi commerciali “di vicinato”, una delle principali azioni di monitoraggio consiste nell’osservare cosa le persone acquistano. «Ore 22.02 una signora entra e compra un pacchetto di caramelle» si legge in uno dei dettagliatissimi verbali della municipale, racconta Mangiardi. «Siamo stati molto scrupolosi e diligenti - spiega -. Ne abbiamo la necessità. Oltre che per orgoglio personale di non aggredirli senza motivazione».
Poi c’è da affrontare il fenomeno «aggregazione notturna» intorno ai minimarket. Quella più fastidiosa per i residenti. «Abbiamo preparato i primi fascicoli pilota e fatto formazione agli agenti per poter utilizzare anche personale non specialista in materia di commercio» aggiunge il capo dei vigili. Gli interventi si sono concentrati sul territorio delle Circoscrizioni 5, 6 e alla 7. Si tratta di una attività non priva di insidie, specie in materia di ricorsi, che verrà ulteriormente implementata a settembre.
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Nel frattempo, le associazioni dei residenti suggeriscono il divieto di vendita di bibite «refrigerate» per limitare l’impatto della mala movida. «Lo stress emotivo delle famiglie arriva a livelli tali per cui o non credono più nelle istituzioni o si trasferiscono se possono. Oppure si fanno giustizia da soli» commenta amaro il presidente della Circoscrizione Sette Luca Deri ed esprime dubbi sull’efficacia del provvedimento, visto il proliferare di minimarket sul territorio che amministra.
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