Cerca

Computer, arredi e vestiti portati via: la triste fine dell’hotel Golden Palace

Golden Palace

Tre furgoni parcheggiati davanti all‘insegna “Golden Palace” e un andirivieni di operai intenti a portare via gli oggetti di uno degli ultimi hotel a 5 stelle di Torino. Computer, arredi, frigoriferi, pellicce leopardate, abiti da sera e completi da uomo. «L’hotel è chiuso, ma non ho altro da aggiungere» dice un po’ piccato al telefono Piergiorgio Mangialardi, presidente di Allegroitalia Hotel & Condo, la società che gestisce l’albergo di via Arcivescovado di proprietà di un pool di banche (Banca Popolare di Milano di Milano, Intesa San Paolo e Sarda leasing Spa) che ha ricevuto lo sfratto per morosità per un arretrato di 5 milioni e mezzo. Con lo sfratto, deciso a inizio luglio su richiesta della proprietà, poi posticipato al 15 ottobre, vengono lasciati a casa anche 90 dipendenti che lo scorso 29 luglio avevano organizzato un sit-in davanti all’hotel in segno di protesta senza però ottenere risultati significativi.

La chiusura lascia anche Torino senza un punto di riferimento importante per l’accoglienza dei vip. Negli anni il “Golden” ha ospitato personalità di ogni tipo, calciatori, attori, uomini d’affari. Gli ultimi ospiti celebri? Mahmood e Blanco durante l’Eurovisione Song Contest. In tale circostanza l’immagine dell’hotel aveva fatto il giro del mondo.

Nel 2019 invece la struttura dal fascino neoclassico, con tanto di statue dorate di divinità, era diventata celebre nelle case degli italiani grazie alla trasmissione “4 hotel” condotta dalla star di Masterchef, Bruno Barbieri, in onda su TV8 e Sky Uno. Si classificò però soltanto al terzo posto, dietro Palazzo Del Carretto e Villa Erre B&B. Le idee per tentare un rilancio non sono mancate neppure durante la pandemia. Nel maggio del 2020 infatti, in pieno periodo Covid, il Golden Palace era diventato il primo “Grand hotel della salute” d’Italia, prevedendo camere predisposte per affrontare l’emergenza, assistenza medica, consulenze dietologiche, test sierologici effettuati direttamente in camera, con un personal trainer a disposizione. Non è bastato, e con la fine della pandemia, a inizio luglio di quest’anno tutto è cambiato con l’invio della lettera da parte dei proprietari indirizzata al Comune e ai sindacati in cui si spiegavano le ragioni dell’azione giudiziaria. Lo sfatto, inizialmente posticipato perché c’erano ancora camere occupate, sembra ormai inevitabile a metà del prossimo mese. Le sorti dell’hotel restano tutt’ora un mistero.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Logo Federazione Italiana Liberi Editori L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.