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Le ruspe tirano giù l’ex centro congressi. Progettisti contrari: «Andava tutelato»

ex centro congressi regione
L’ex Centro congressi della Regione sta per sparire: le ruspe hanno iniziato a lavorare in corso Stati Uniti 21-23, dove l’edificio lascerà il posto agli alloggi di lusso del “Palazzo contemporaneo”. Niente da fare per la proposta di una serie di esperti, che nei mesi scorsi avevano firmato per chiedere di «tutelare e valorizzare una significativa struttura in calcestruzzo».

Dopo cinquant’anni, l’edificio di otto piani progettato da una delle menti più illuminate dell’architettura novecentesca torinese, Amedeo Albertini, sparirà per sempre. Decisione della società inglese che ha conquistato l’imm obile, prima sede dell’asse ssorato all’Agricoltura e poi centro congressi regionale: si tratta del fondo Zetland Capital, azionista principale di un altro fondo, Gran Torino, che ha acquistato l’edificio di corso Stati Uniti da Generali Real Estate Sgr. Dopo la demolizione, partita concretamente in questi giorni, alla Crocetta arriveranno degli appartamenti di lusso per un totale di 12mila metri quadrati (nel 2023). Un progetto che ha trovato il parere contrario di urbanisti ed esperti del settore, tra cui l’architetto Paolo Albertini (figlio del progettista), l’ex vicesindaco e docente Guido Montanari e Paola Gribaudo, presidente dell’Accademia Albertina. In un appello pubblico hanno scritto che il palazzo costituisce «una testimonianza rara nel panorama italiano di una stagione di ricerche di rilevanza internazionale».

Per questo andava difeso: «La mancanza di una sensibilità intorno alla tutela dell’architettura contemporanea ha già provocato la perdita di alcune testimonianze importanti della storia recente di Torino. Ci rivolgiamo alle istituzioni pubbliche per scongiurare questa perdita, anche esplorando soluzioni progettuali che permettano di rispettare i caratteri architettonici e strutturali dell’opera, garantendo la valorizzazione culturale ed economia del bene». Ma nessuno ha ascoltato la richiesta: ora è troppo tardi, le ruspe sono ufficialmente in azione.
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