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11 Ottobre 2022 - 06:16
Torino è una città bloccata. Basta farsi un giro per le strade per accorgersi dei tanti cantieri fermi senza operai e delle gru immobili davanti a una facciata o un tetto da ristrutturare. A confermare questo periodo di stasi è lo stesso sindaco Lo Russo, intervenuto ieri all’assemblea degli industriali di Torino.
«Ho 120 gare d’appalto in partenza e sono molto preoccupato perché ho paura che vadano deserte» ha detto il primo cittadino, auspicando di «non mettere in discussione il Recovery Plan perché si commetterebbe uno dei più grandi errori strategici che il nostro Paese potrebbe fare». «Siamo in una fase complicata - ha sottolineato Lo Russo -, è stato un anno in cui abbiamo lavorato a testa bassa per non vanificare gli sforzi fatti a livello europeo, un lavoro molto importante di programmazione e progettazione che ha consentito a questo territorio con una ricaduta di oltre 800 milioni di euro sulla nostra città che andrà a toccare numerosi comparti dal punto di vista infrastrutturale e sociale. Ma siamo arrivati nel pieno della tempesta energetica e del caro materiali». A tal proposito il sindaco ha anche fatto esempi concreti di cantieri fermi: «Il passante ferroviario ha un sesto lotto che non si riesce a chiudere perché l’impresa ha mollato il cantiere, altrimenti sarebbe andata in perdita». Il sindaco ha puntato poi l’attenzione sulla «necessità di una semplificazione amministrativa, quella cosa per cui non ci metti tre anni per avere una risposta e altri cinque per attuarla».
All’incontro è intervenuto anche il presidente della Regione, Alberto Cirio: «Il commissario firmerà domani (oggi, ndr) il Fondo sviluppo regionale per poter spendere oltre un miliardo di euro di risorse che interessano le iniziative fatte con l’università e le imprese». Sulle risorse energetiche, Cirio, ha sottolineato che «siamo l’unica regione in Italia ad avere uno stock di energia da mettere a servizio del sistema Piemonte che verrà ceduta a prezzo calmierato a Stellantis e a tutte le imprese che desiderano insediarsi a Torino e nella nostra regione».
In collegamento c’era anche anche il Ceo di Intesa SanPaolo, Carlo Messina, che ha rassicurato le istituzioni sui futuri investimenti: «Torino e il Piemonte possono giocare una partita decisiva e rappresentare il motore per tutta l’Italia. Siamo pronti a investire ancora su questo territorio. Qui abbiamo delle competenze forti, collaboriamo con le eccellenze locali, saremo un pilastro di Torino e del Piemonte». Sui rincari energetici, Messina, ha ricordato che: «Abbiamo previsto 400 miliardi di finanziamento oltre alle risorse stanziate dal Pnrr. Siamo pronti ad aumentare questa cifra nel caso fosse necessario e abbiamo già stanziato 30 miliardi per sostenere famiglie e imprese contro il caro bollette». Infine il ceo di Intesa SanPaolo ha proposto anche l’aumento degli stipendi: «Per mitigare l’effetto dell’inflazione e del caro bollette, è necessario prevedere un bonus per i dipendenti». A tal proposito Intesa SanPaolo sta trattando con i sindacati per accorciare la settimana levorativa da 5 a 4 giorni per risparmiare sulla bolletta dell’elettricità.
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